Volley, medaglia d'argento da urlo per la ravennate Gardini: "Grande risultato, ora penso al Club Italia"

Marco Ortolani
«Quando è caduto l’ultimo pallone eravamo dispiaciutissime e deluse, perché la medaglia d’oro era lì a pochi punti di distanza… Poi però siamo tornate a casa, abbiamo ricevuto tantissimi complimenti per come avevamo giocato, abbiamo ripensato al fatto che non eravamo partite favorite e che solo durante il campionato avevamo preso coscienza della nostra forza, soprattutto del carattere che abbiamo messo in campo… E allora ci siamo convinte di aver fatto un bel risultato».
A parlare così è Beatrice «Beba» Gardini, unica nota ravennate nella Nazionale Under18 che ha colto il secondo posto ai Mondiali che si sono chiusi domenica scorsa in Egitto, senza la tripletta italiana, dopo i successi del 2011 e 2015, in una competizione in cui la nostra Federazione mette particolare cura. «I due mesi di preparazione sono stati duri - riprende la schiacciatrice di Madonna dell’Albero, classe 2003 - e in Egitto abbiamo capito di avere un bel carattere, sorprendendoci di noi stesse quando abbiamo battuto per 3-2 gli Usa e il Messico e anche la Cina in semifinale, rimontando da 0-2».
Gardini ha giocato praticamente sempre: «Sì, anche se avevo un anno di esperienza in meno rispetto a molte delle compagne, che sono del 2002 e avevano già fatto l’attività con la Nazionale la scorsa estate. Ma sin dalla preparazione ero inserita spesso fra le titolari».
L’Egitto è un Paese molto affascinante: «Sì, ma noi eravamo a Ismailia e non c’è stato tempo per il turismo. La particolarità è che le nostre camere erano affacciate sul Canale di Suez, almeno quello l’abbiamo visto. L’accoglienza è stata molto buona anche se ci è un po’ mancato il comfort della nostra alimentazione abituale. Mangiavamo un riso in bianco scotto e un pollo troppo speziato. Alla lunga può essere un aspetto destabilizzante per chi deve fare una prestazione sportiva». 
L’azzurro, però, non finisce qui per Beatrice, che si aggregherà al Club Italia, di stanza al Centro Pavesi di Milano, continuando nel capoluogo lombardo gli studi al Liceo Socio Economico. «Ci hanno dato cinque giorni di riposo che io ho sfruttato soprattutto per dormire e recuperare un po’ di energie». 
Cos’è per lei Ravenna dal punto di vista pallavolistico? «Beh, è la città dove sono cresciuta, grazie a un tecnico come Mattia Focchi che mi ha seguito sin da quando ero piccolina. So che nella squadra di A2 ci sono due giovanissime che conosco, Parini e Piva, e Chiara Poggi, con la quale mi sono scontrata tante volte nei primi anni delle giovanili. Spero facciano bene». Tornerebbe a Ravenna? «Perché no? Potrei giocare davanti alla mia famiglia e ai miei amici, sarebbe speciale. Però per quest’anno e per il prossimo la scelta di stare a Milano è fatta e credo mi sarà particolarmente utile per crescere ancora. Se tutto andrà per il meglio potrei entrare nella Nazionale Juniores che nell’estate 2020 farà gli Europei».