Villanova, il musicista Vittorio Bonetti: «Alluvionato per la terza volta»
«A inizio maggio del 2023 furono 50 cm in casa. A metà del mese 80 e adesso sono 60, e più fangosi che in passato». Vittorio Bonetti tiene a mente i numeri dell’altezza di quel misto di acqua e fango che ha invaso la sua casa a Villanova di Bagnacavallo per tre volte negli ultimi 16 mesi, e che questa volta si deve praticamente tutta alla rotta del Lamone che ha flagellato Traversara. «Tre rotture in quattro chilometri di argine parlano chiaro - dice il cantautore -, qui il problema è strutturale, il corso dei fiumi è fragile. Ormai ho perso il conto delle tracimazioni. Qualcuno mi dice che vivere sotto il fiume è un po’ andarsela a cercare ma io questa casa l’ho rimessa a nuovo trent’anni fa e l’ho pure alzata di 30 cm. Non ho costruito nulla di nuovo e prima del 2023 non c’erano mai stati problemi sul Lamone. Non voglio entrare nel gioco delle polemiche, innescato dal ministro Musumeci con delle dichiarazioni che si commentano da sé, tanto che l’avevo già citato in una canzone, però mi sembra evidente che per intervenire sul territorio ci sono troppi vincoli e difficoltà. Mi sento di dire che l’eliminazione dei fossi dalla campagna, ormai storicizzata, è stata un grave errore. A Traversara non ho il coraggio di mettere piede, ti dico la verità, lì ci son persone che hanno rischiato la vita. Io la casa ce l’ho ancora, ma purtroppo mi domando anch’io, e lo faccio da mesi, se valga la pena di continuare a vivere qui. Questo territorio è come un corpo ammalato, ma non stiamo andando dal dottore: le litigate ci fanno ammalare di più! Il cambiamento del clima, poi, non riguarda solo la Romagna ma tutti: la Toscana, le Marche, anche il meridione. È tempo di occuparci di noi, non di litigare».