Sagre, annullamento generale da Halloween in poi

Romagna | 24 Ottobre 2020 Cultura
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Federico Savini
Non che ci fossero grandi progetti in vista, dopo che le norme ancora relativamente «liberali» dei mesi scorsi avevano già portato la maggioranza degli eventi ad essere annullati o a cambiare in modo sostanziale, ma il Dpcm di domenica 18 ottobre ha esplicitamente vietato l’organizzazione di fiere e sagre locali (con la possibile eccezione di iniziative nazionali e internazionali), che non potranno svolgersi nemmeno con contingentamento dei partecipanti e obbligo di mascherina.
Il nuovo Dpcm di Giuseppe Conte ha validità fino al 13 novembre, tecnicamente parlando, ma lo stato d’emergenza è comunque vigente fino al 31 gennaio 2021. «Realisticamente è questa data dopo la quale possiamo aspettarci un cambio del quadro - commentano i coordinatori del Comitato Feste e Sagre, che raggruppa una trentina di associazioni della nostra provincia e oltre -. Prima di gennaio è improbabile che le norme prevedano un allargamento delle possibilità di fare eventi».
Provando a ricapitolare, già in ottobre era saltata in toto la stagionalissima sagra della polenta di San Cassiano (dei cui organizzatori ci piace ricordare la particolare vocazione civico a sostegno di ogni esigenza del territorio), mentre le castagne sono state bruciacchiate a Palazzuolo fino a domenica scorsa, ma così non sarà il 25 ottobre, a causa del decreto governativo. Era già stato annunciato da tempo l’annullamento della Sagra del vino tipico romagnolo di Cotignola (che in una primissima fase la ProLoco sperava di poter fare, anche per recuperare gli eventi saltati per la Segavecchia), mentre a Russi ha fatto coerente seguito all’annullamento della grande Fira di Sett Dulur quello delle quattro feste ottobrine nelle frazioni: Godo, San Pancrazio, Pezzolo e Chiesuola.
A Casola Valsenio, i Frutti Dimenticati hanno avuto la loro festa l’11 ottobre ma già il 18 l’evento non si è potuto tenere, mentre nelle pianure di Campotto la Sagra dei Sapori d’Autunno si è tenuta nelle tre domeniche (4, 11 e 18 ottobre) ma in forma puramente d’asporto, come già accaduto in settembre per un altro evento limitrofo nella geografia e nei sapori, ossia il Ranocchio conselicese. In collina è invece saltata in toto la sagra della Zucca e dell’Uva Bacarona di Borgo Rivola.
Per quanto attiene a Halloween, pienamente «investita» dalle date del Dpcm, già in settembre la ProLoco di Riolo Terme, nel comunicare l’annullamento della festa provinciale dell’Uva, fece sapere che il tradizionale Samhain del 31 ottobre sarebbe stato sostituito da un’altra un’iniziativa nata ancora in precedenza, ossia la cena celtica, prevista per il 31 ottobre alla sala Ghinassi e sul cui destino, nel momento in cui scriviamo, non ci sono ancora pronunciamenti ufficiali da parte degli organizzatori.
Al Alfonsine è invece il sindaco Riccardo Graziani a ufficializzare l’annullamento della festa che da un quarto di secolo colorava le strade del paese la Notte delle Streghe. «E’ una valutazione che stavamo facendo da tempo – spiega il primo cittadino – a prescindere dalle novità normative degli ultimi giorni. In questo momento così delicato per la comunità alfonsinese (il riferimento è ovviamente ai casi di positività nella casa protetta Boari, nda) le priorità ci conducono ad altre scelte, e se pur con grande dispiacere, la decisione di annullare questo momento di spensieratezza è una scelta di responsabilità».
Annullata anche la Piligréna di Lugo, sulla quale la Pro Loco aveva già deciso da tempo, non ritenendo che ci fossero le condizioni per poter svolgere la grande festa lughese di Halloween con i dovuti distanziamenti, e quindi nel rispetto delle normative vigenti già prima dell’ultimo decreto del Governo.
Anche a Brisighella - Comune che negli ultimi anni aveva puntato sulla Notte delle Streghe come evento di un certo rilievo del calendario annuale - è stata prontamente annullata ogni iniziativa di piazza relativa a Halloween, la notte del 31 ottobre, ma sono altresì annullate le classiche sagre di stagione che ogni domenica tradizionalmente ravvivano il borgo. Nello specifico sono sospese, come da decreto, la sagra dell’Agnellone e del Castrato prevista il 25 ottobre e poi «Le delizie del Porcello» dell’8 novembre. Dalla ProLoco, che organizza, fanno sapere di essere in attesa di indicazioni sul periodo successivo al 13 novembre (nel borgo le feste hanno tutte una struttura molto simile, quindi è relativamente facile organizzarle in pochi giorni, una volta partite le prime a inizio stagione), ma solo gli ottimisti più inguaribili non danno ancora per saltata la «Sagra della Pera Volpina e del Formaggio Stagionato» del 15 novembre, con un lumicino di speranza in più per le ultime due: «Sua Maestà il  Tartufo» (22 novembre) e la 62ª edizione della classica «Sagra dell’ulivo e dell’olio»
Niente da fare anche l’Antica fiera di San Rocco, prevista per il primo novembre a Faenza e quindi «caduta» nel pieno delle date di assoluto divieto previste dal decreto governativo, ma gli organizzatori daranno comunque lo spettacolo su Beethoven e non disperano di recuperarla in qualche modo (vedi box).
A conferma del fatto che, nella sostanza, il Dpcm va oltre la data del 13 novembre arriva poi la conferma dell’annullamento anche della Festa paesana di ambiente e caccia di Granarolo, che si sarebbe dovuta tenere dall’11 al 16 novembre (metà fuori e metà dentro le date dell’ordinanza, insomma), ma gli organizzatori dell’associazione Starinsieme avevano già rinunciato all’idea: «la situazione era già troppo aleatoria per progettare una cosa complessa come la nostra festa - fanno sapere -, e questo punto possiamo dire che l’annullamento è anche ufficiale».
In novembre, fuori dal nostro territorio, ricade in pieno Dpcm e si annulla anche la festa di maggior richiamo in Romagna, ossia la Festa di San Martino a Santarcangelo. A Castel Bolognese la ProLoco aveva già deciso, qualche giorno prima dell’emissione del nuovo decreto, che le normative generali legate al Covid erano già sufficienti a portare all’annullamento della Festa de’ Brazadel d’la cros e del vino novello, che appunto quest’anno non si terrà. I nuovi decreti hanno invece infranto le ultime - in realtà già piuttosto remote - speranze che si potesse organizzare la sagra patronale di Sant’Andrea a fine novembre.
Spingendoci fino a gennaio (mese che rientra nell’emergenza sanitaria) a Solarolo la sagra della Polenta, Bisò e Sabadò, dal 15 al 17 gennaio 2021, è tecnicamente in forse, nel senso che la Pro Loco e il Comune si incontreranno a breve. I dubbi sono naturalmente molti e si valuterà l’ipotesi dello stand da asporto, come già si è fatto in altrove.
Fuori dal seminato prettamente sagristico, ma attinente alla golosità, è stato comunicato ufficialmente l’annullamento di Chocomoments, previsto a Faenza dal 23 al 25 ottobre, e anche sulla tradizionalissima festa del Torrone dell’8 dicembre è aperta una discussione nelle sedi istituzionali, vista la necessità di coinvolgere gli ambulanti con un consono preavviso.
Qualche evento ancora in ballo, tra novembre e gennaio, insomma c’è. Ma visto l’incremento del contagio, è probabile che la prossima volta che ci porremo il problema dell’eventuale annullamento di una festa parleremo già di Carnevale.


Faenza, salta la Fiera di San Rocco
Salta la Fiera di San Rocco a Faenza e tutti gli eventi ad essa collegati. La stretta del governo Conte col nuovo Dpcm di domenica 18 su feste e sagre, impedisce la realizzazione dell’evento curato dall’Accademia Medievale manfreda. «San Rocco salta tutto, abbiamo avuto un confronto martedì 20 mattina con il nostro sindaco e la Regione, ma non c’è modo di procedere - sottolinea il presidente Luciano Dal Borgo -. Annullata per il momento anche la Rievocazione storica in Borgo, perché creerebbe assembramento. In questo modo rischiamo di perdere anche il finanziamento regionale legato a quell’evento, speriamo di recuperare almeno la parte preparatoria». Rimane in calendario nel weekend di sabato 31 ottobre e domenica 1° novembre solo la rappresentazione dedicata a Beethoven alla sala Fellini. «Dispiace perché si era rafforzata la collaborazione fra sei circoli della città (Do nucleo culturale, Dlf, Movimento cristiano lavoratori Torricelli, Circolo San Pier Damiano, Villa Franchi, Circolo Rione Verde) - aggiunge Dal Prato -. Avremmo svolto le iniziative sotto ad una tenso-struttura da 200 posti. e non 600 posti all’esterno come succedeva gli anni scorsi. Purtroppo non è bastato». Rinvio o evento cancellato fino al 2021? «Se sarà possibile, cercheremo di recuperare la fiera entro dicembre, ma è molto difficile. A breve cominceremo a ragionare sull’edizione del 2021» ammette infine Dal Prato. (m.p.)

Faenza, in forse anche la Nott de Bisò
Dell’eventualità di svolgere la Nott de Bisò il 5 gennaio 2021 a Faenza si sta ragionando. L’ipotesi che possa saltare è, ahinoi, assolutamente in campo, soprattutto perché l’evento porta con sé una quantità di lavoro (ambulanti, gotti, organizzazione logistica, che comunque come minimo dovrà tener conto del distanziamento) che va svolto per tempo e con certezze di riferimento che in questo momento latitano, tanto più che l’emergenza sanitaria sarà in vigore per tutto il mese anche nella più ottimistica delle ipotesi. Ad ogni modo sono in corso incontri dedicati all’evento e a come poterlo organizzare, nel caso all’inizio del 2021 i divieti si rivelassero meno stringenti di quelli attuali.




 
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