Ravenna, una Rocca accessibile e di tutti: «Resti un luogo dei ravennati»
«Senza un pizzico di sana follia, è impensabile immaginare di restituire la Rocca ai ravennati. Ecco perché diciamo che, almeno in parte, saremo pronti in primavera». Jacopo Mutti è uno dei soci di Jem, la società che fa parte – insieme alla cooperativa San Vitale e a CittA@ttiva– dell’associazione temporanea di impresa che si è aggiudicata il bando per la riqualificazione del parco adiacente alle mura storiche tanto caro alla città. Progetto che prevede non solo la manutenzione del verde e la riapertura del punto ristoro ma anche la realizzazione di una seconda struttura che ospiterà, tra le altre cose, una caffetteria: «Vorremmo – continua Mutti – che passasse un messaggio chiaro: riaprire e rilanciare la Rocca non significa occuparsi di un bar, né tanto meno fare impresa individuale. Significa, invece, ridare alla comunità un luogo che chi ha più di vent’anni ama e individua come un simbolo. La Rocca è e sarà di tutti: nel corso della progettazione abbiamo coinvolto moltissime associazioni che torneranno senz’altro al nostro fianco una volta che entreremo nel vivo della questione».
CACCIA: «HUB SOCIALE»
E condivide le stesse idee anche Andrea Caccia di CittA@ttiva: «Immaginiamo la Rocca come un laboratorio di esperienze, idee, iniziative. Noi ci occuperemo dell’animazione, non certo in solitaria. Teniamo al fatto che questo luogo resti un bene comune e diventi un hub sociale dove far nascere incontri, collaborazioni, sodalizi. La Rocca non deve diventare un posto privatizzato ma coinvolgere quanto più possibile gruppi e associazioni. Sono quaranta quelle che hanno firmato la lettera di sostegno nel momento in cui abbiamo presentato il progetto al Comune. Questo mi fa sognare una Rocca animata e collettiva».
MARESI: «SPAZIO AI DISABILI»
Sul fronte sociale sarà particolarmente attiva la cooperativa San Vitale, che si occuperà senz’altro della cura del verde ma non solo, come spiega Romina Maresi: «Il punto principale del nostro mandato riguarda la manutenzione dell’area esterna, che verrà gestita con interventi ai quali parteciperanno persone svantaggiate o con disabilità. Ma vogliamo coinvolgere anche un nucleo di ragazzi disabili che hanno appena finito le scuole superiori affinché formino uno squadra che pensi a presidiare il parco e a riordinarlo quotidianamente. Una squadra che dia bene l’idea che della Rocca ci prendiamo cura a partire dalle persone considerate nell’immaginario meno capaci e più fragili. E che lanci anche ai turisti l’idea di una città inclusiva». Ma sognando in grande, Maresi ha anche altri progetti: «Vorremo organizzare, insieme alle scuole, percorsi e attività per bambini con disturbi dello spettro autistico, così come aprire un piccolo punto vendita con i prodotti biologici che coltiviamo in un orto subito fuori città. Potrebbe essere il luogo giusto per fare educazione alimentare ed educazione al verde. Partiamo un po’ in corsa, al progetto a 360 gradi arriveremo senz’altro dopo l’estate. Ma faremo tutto quello che ci siamo proposti e che sogniamo».
«PULIREMO PRESTO LE MURA»
Da primavera, annuncia l’assessore comunale allo Sviluppo economico Massimo Cameliani, si potranno già celebrare i matrimoni civili: «Prepareremo una delibera ad hoc al più presto. Per il resto, faremo in modo di agevolare i soggetti del progetto vincitore, viste le grandi aspettative della città. Si partirà in marzo con l’apertura del parco e del bar, dopodiché il momento migliore per i lavori sarà l’autunno di quest’anno. Conto che saremo a regime con il progetto nella primavera del 2020. Nel frattempo, andremo avanti con la pulizia delle parti di mura storiche sulle quali non siamo ancora intervenuti, grazie ai finanziamenti statali girati alla Soprintendenza».