Ravenna, Bassi (Infettivi): «Siamo al picco dell'infezione, il calo non dovrebbe tardare»

Federica Ferruzzi - Continua a non conoscere soste l’attività del reparto Infettivi dell’ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna, dove più del 95% dei ricoverati lo è a causa del Covid. A tracciare il quadro della situazione è il primario Paolo Bassi. «Il reparto delle malattie infettive continua ad ospitare pazienti Covid, oltre a qualche malato di tubercolosi che, a causa del tipo di patologia, non potrebbe essere ricoverato in altri reparti». Il lavoro, da quando è iniziata la pandemia, è sempre stato a pieno ritmo, con non pochi momenti di difficoltà. «Nel tempo i posti letto sono passati da 18 a 24 - spiega il medico -, un lavoro che ha richiesto uno sforzo notevole da parte dell’intero personale». Dal suo osservatorio e con i suoi colleghi e collaboratori Bassi ha seguito l’intero evolversi della pandemia, che oggi, con Omicron, «nella grande maggioranza dei casi si presenta meno grave, dal punto di vista clinico, ma chi viene ricoverato in reparto presenta comobidità, ovvero si tratta di pazienti in cui coesistono più patologie diverse. C’è poi la questione dei no vax - prosegue il direttore del reparto - che ad oggi sono gli unici a popolare le terapie intensive. Chi ha almeno due dosi di vaccino, invece, riesce a non finirci, nonostante possa comunque ammalarsi. A volte con chi decide di non vaccinarsi anche il dialogo risulta difficile: in molti casi ci accusano di avere interessi non dichiarati, ma l’unico interesse che abbiamo noi medici è quello nei confronti della difesa del bene della persona e della salute pubblica». Diverse le età delle persone finora ricoverate nel reparto diretto da Bassi, «anche se i più giovani è improbabile che vengano allettati, salvo non presentino particolari patologie». Così come per gli altri reparti, anche in quello degli Infettivi si devono fare i conti con la mancanza di personale, «anche se - sottolinea Bassi - va riconosciuto a questa amministrazione Ausl di stare al passo con le nostre richieste e con il tentativo di implementare gli organici, anche se i problemi, formali e legislativi, sono molti». Guardando alla fase attuale, anche per Bassi, così com’è stato osservato da alcuni colleghi, il peggio dovrebbe essere passato. “Ormai il picco è stato raggiunto, anche se non ci troviamo ancora in una fase calante. Sembra però di osservare un certo rallentamento nell’incremento dell’infezione e si spera di essere nell’anticamera del calo. Di sicuro uno dei fattori fondamentali della riduzione è rappresentato dall’azione dei vaccini: pur non essendo la vaccinazione completamente protettiva, chi ha due dosi di vaccini non finisce in terapia intensiva, e non è poco».