Ravenna, arriva il Cardinal Burke, il più critico su Papa Francesco, polemiche

Romagna | 22 Ottobre 2017 Cronaca
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Simone Ortolani - Raymond Leo Burke, originario del Wisconsin, celebrerà una Messa solenne nel rito «di san Pio V» il 28 ottobre, ore 11, a Sant’Apollinare in Classe. Ratzingeriano, con i cardinali Caffarra, Meisner e Brandmüller ha contestato l’interpretazione dell’esortazione «Amoris Laetitia» che consentirebbe l’accesso alla Comunione dei divorziati risposati.
E’ indubbiamente un fatto storico, da qualsiasi angolatura lo si guardi. Era infatti dai tempi della riforma liturgica seguita al Concilio Vaticano II, dopo il 1969, che un alto prelato non celebrava l’Eucaristia nell’antico rito in una delle basiliche paleocristiane di Ravenna. L’iniziativa si svolgerà in occasione del Pellegrinaggio di ringraziamento per il decimo anniversario dell’entrata in vigore del motu proprio Summorum Pontificum, la lettera apostolica con cui Benedetto XVI, nel luglio del 2007, riconosceva ad ogni sacerdote la libertà di poter salire all’altare scegliendo il Messale antico, detto di San Pio V dal papa che l’ha esteso, nel 1570, all’intera Chiesa cattolica in esecuzione dei decreti del Concilio di Trento. Questo documento, spiega Andrea Papetti, presidente dell’associazione ravennate «San Michele Arcangelo», fra i principali organizzatori dell’iniziativa, è rivolto a «tutti quei battezzati che desiderano attingere a questo tesoro di grazia della Chiesa».
Canti gregoriani, paramenti preziosi, fumi di incenso che si levano al cielo: che senso ha tutto questo nel Terzo millennio, si domandano alcuni? «La liturgia che sarà celebrata a nella basilica di Classe è in latino, lingua che la gente non conosce», sottolinea in modo pacatamente polemico Aldo Preda, fra i maggiori rappresentanti del cattolicesimo progressista ravennate e già parlamentare Ds.
Il porporato statunitense, nato a Richland Center, nel Wisconsin nel 1948, è stato nominato arcivescovo di Saint Louis, nel Missouri, da Giovanni Paolo II nel 2003. Benedetto XVI lo ha chiamato a Roma a guidare il Supremo Tribunale della segnatura apostolica, la «Corte di Cassazione» vaticana nel 2008. Attivissimo nel sostenere i movimenti pro-life, Burke è stato premiato recentemente con il Life Achievement Award durante la Marcia per la vita il 27 gennaio a Washington, alla presenza del vicepresidente degli Usa Mike Pence.
«Come componente del direttivo dei Giuristi per la vita ho numerosi motivi per apprezzare l'attività del cardinale», afferma l’avvocato lughese Gian Paolo Babini che ne apprezza la «coraggiosa testimonianza».  Con la rinuncia di Ratzinger al Pontificato, nel febbraio 2013, e la successiva elezione di Jorge Mario Bergoglio al soglio di San Pietro, gli equilibri Oltretevere sono cambiati. L’esortazione post-sinodale Amoris Laetitia, promulgata il 19 marzo 2016 da papa Francesco, sembra ammettere, nel capitolo 8, alla Comunione eucaristica anche le «coppie irregolari», sia pure sulla base di un discernimento svolto con la propria guida spirituale. Per i cardinali Burke, Carlo Caffarra, arcivescovo emerito di Bologna, Joachim Meisner e Walter Brandmüller, questa possibilità viola la «dottrina di sempre» contenuta nello stesso Catechismo della Chiesa Cattolica di Giovanni Paolo II: solo coloro che sono «in grazia di Dio» possono ricevere la sacra Ostia. Nel settembre 2016, i quattro porporati rivolgono 5 Dubia al Papa, chiedendogli di fare chiarezza sul significato del testo. Ma papa Francesco preferisce non rispondere, lasciando di fatto alle singole conferenze episcopali il compito di dare indicazioni interpretative e pastorali. Subito dopo la sua pubblicazione, l’arcivescovo di Ravenna-Cervia Lorenzo Ghizzoni dà pubblicamente il suo pieno sostegno ad Amoris Laetitia. «Il papa usa una bella definizione dell’Eucarestia che ‘non è un premio per i perfetti, ma un generoso rimedio e un alimento per i deboli’», chiosa Aldo Preda.
 
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