Ravenna, Alzheimer: 'i servizi ci sono, ma vanno intercettati'. Parla Barzanti (pres. ass.ne Alzheimer Ravenna)

La scorsa settimana l'associazione Alzheimer Ravenna ha festeggiato i suoi primi 30 anni di attività. Nata dall'iniziativa di un piccolo gruppo di familiari che sentivano il bisogno di sostegno reciproco nell'affrontare la malattia, oggi è una realtà consolidata e un punto di riferimento per il territorio di Ravenna, Russi e Cervia. «L’associazione ha iniziato ad organizzare incontri informali tra familiari, poi a dar vita a progetti, aiutati dalla psicologa del Servizio Assistenza Anziani dell’Ausl Ravenna Rachele Nanni che ci ha seguiti sin dall’inizio- ha spiegato la presidente di Alzheimer Ravenna, Barbara Barzanti- Il primo progetto “le palestre della mente” era molto limitato, inizialmente, mentre ora facciamo incontri tutto l’anno. Le palestre e gli spazi incontro sono momenti importanti anche di sollievo per il sostegno dei familiari e, al tempo stesso, uniscono a questa funzione una più diretta e specifica attività di riattivazione cognitivo-relazionale rivolta ai malati. Gli interventi sono condotti da psicologi, operatori di scienze motorie, operatori socio sanitari e volontari della stessa Associazione formati». L’associazione, nel 1995, è stata affiancata da una psicologa ed ora ne conta 6 e il gruppo di operatori è seguito e coordinato da Mascia Tacconi e Jessica Babini rispettivamente psicologa e case manager del Centro Disturbi Cognitivi e Demenze dell' Ausl della Romagna con il costante sostegno e progettualità del Distretto di Ravenna e dei Comuni del territorio. Il gruppo di lavoro dell' Associazione è passato dalle poche persone iniziali alle 7 che oggi compongono il consiglio direttivo cui si aggiungono una trentina di persone. Oltre alle «Palestre della Mente», l’associazione organizza momenti di arte terapia, danza terapia, gruppi di yoga, corsi di allenamento cognitivo, interventi di prevenzione e senibilizzazione alla popolazione ma anche interventi formativi, psicoeducativi e supportivi ai caregiver come il corso di pratica assistenziale . «Ho conosciuto l’associazione nel 2010 quando mio padre si è ammalato di Alzheimer e non sapevo come aiutare lui né come gestire questa modifica radicale della mia vita- ha spiegato Barzanti- . Il gruppo mi ha accolta,io e mia madre che di fatto era il cargiver, ci siamo confrontate con altri parenti di pazienti con la stessa malattia e ci siamo sentite meno sole. L’Alzheimer non fa distinzione di ceto sociale ed è devastante: mio padre era molto attivo, andava a teatro, viaggiava, leggeva tantissimo e quando si è ammalato è diventato un’altra persona. Anche per questo credo molto nell’importanza dei corsi di prevenzione che organizziamo per i familiari delle persone malate: sono utili per intercettare se ci possano essere segnali di un inizio malattia oppure se una dimenticanza possa essere legata ad un periodo di forte stress». L’associazione collabora con Ausl Romagna ed istituzioni e da qualche anno, sollecitata dal Comune ha iniziato un lavoro in rete con Alice Ictus Ravenna, associazione che aiuta le persone colpite da ictus e con Ravenna Parkinson. Le tre associazioni hanno partecipato alla richiesta di contributi per i piani di zona con una progettazione comune per accedere a fondi ai quali, diversamente, non si potrebbe accedere per poi suddividerli tra loro indirizzandoli, ognuna, alle proprie attività. Qualche anno fa, le associazioni hanno ottenuto dal Comune, a fronte del solo pagamento delle spese, un appartamento in viale Alberti, sottratto alla Mafia che è stato ristrutturato e che oggi viene utilizzato sia per progetti integrati che individuali. In Romagna l'offerta di servizi per i malati di Alzheimer è ampia, ma va intercettata. «Penso non siano molto pubblicizzati- commenta Barzanti- così come non lo è l’iter da seguire, passando dal medico di base e per i servizi sociali. La carenza nazionale di personale sanitario la registriamo anche noi e, spesso, per le famiglie non è facile trovare subito il canale giusto da seguire quando un familiare si ammala. Noi cerchiamo di fare molta comunicazione, ma capiamo che chi non è sui social o ha poca dimestichezza con la tecnologia potrebbe avere qualche difficoltà. In Romagna, a Ravenna i servizi ci sono e, come sempre, la differenza la fanno le persone». Per contattarci siamo raggiungibili al n. 327/0741786 al mattino dal lunedì al venerdì. o via mail all’ indirizzo segreteria@alzheimer-ravenna.it (Marianna Carnoli)