Luca, felice tra gli asini. La mamma: "Molti miglioramenti"
«Mio figlio starebbe ore e ore a osservare gli asini, lo rilassano, ce ne accorgiamo tutti» racconta Marina Montanari, di Ravenna, mamma di Luca, 21 anni, affetto da un disturbo delle spettro autistico, che ha cominciato sin da piccolo, nel 2007, la pet therapy per volere della sua famiglia. Il primo animale è stato un cane poi, avendo il cane anche in casa, Luca è passato al cavallo e infine all’asino, il suo animale preferito. Salire, scendere, stendersi, ribaltarsi: il rapporto tra Luca e il cavallo era estremamente fisico. «Ma poi una volta – continua Marina – abbassandosi il cavallo lo ha fatto cadere e Luca non ci è voluto più salire. In seguito ha scoperto gli asini che sono più mansueti e meno imprevedibili».
Miranda, Stellina e Polly sono gli asini con cui Luca si relaziona: «Li riconosce dal raglio – conclude la mamma –, li chiama non appena li sente e si prende cura di loro: spala, dà loro da mangiare, si lascia annusare». Gioia, rilassamento, miglioramenti cognitivi e motori sono i risultati raggiunti con la pet therapy: «Luca è capace di mettere il moschettone all’animale. È migliorato sia a livello di motricità fine che nella capacità di svolgere un’azione con più passaggi. E, cosa ancor più importante, passare del tempo con gli asini lo rende felice». (b.g.)