Lotta greco-romana, il faentino Timoncini ai Mondiali: "Non vado per fare una vacanza, ma per qualificarmi alla quarta Olimpiade"

Romagna | 13 Settembre 2019 Sport
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Gabriele Cocchi
La grande occasione di Daigoro Timoncini. Il faentino di Riolo Terme (13 titoli italiani assoluti e 3 Olimpiadi nel curriculum) vuole prenotare un biglietto per Tokyo 2020, che gli permetterebbe tra l’altro di entrare nella storia della lotta. Da sabato al 22 settembre a Nur Sultan, in Kazakistan, si disputeranno i Mondiali dove i primi sei di ogni categoria di peso si qualificheranno direttamente per le Olimpiadi del Sol Levante. Timoncini, qualificato di diritto in quanto campione italiano in carica, sarà presente seppur in condizioni fisiche non perfette, in quanto reduce da una lussazione al gomito destro: «Continuo con la terapia e so di non essere al top, ma stringerò i denti. Il mio primo incontro sarà domenica 15 e una cosa è certa: non andrò in Kazakistan per fare una vacanza ma per puntare in alto».
Al netto di quanto successo al gomito, com’è la sua condizione fisica e mentale?
«Buona, ho lavorato molto per incrementare ulteriormente la forza anche perché abbiamo optato per una tattica più decisa ed aggressiva fin dai primi istanti degli incontri. Devo anche dire che ho iniziato questa stagione molto bene, conquistando a febbraio il titolo italiano e ad aprile la medaglia di bronzo agli Europei di lotta libera, tutto questo nonostante l’intervento dello scorso anno al crociato del ginocchio sinistro».
Dopo un infortunio così grave, cosa significa tornare a vincere?
«Sinceramente sono sempre stato positivo ed ottimista e quindi contavo di farcela a recuperare al meglio, ma soprattutto il tornare in pedana dopo il grave infortunio al ginocchio mi ha fatto ritrovare il piacere di fare sport divertendomi, senza sentire particolari ansie e pressioni. Negli ultimi tempi ho cambiato sostanzialmente il mio approccio alle gare e questo mi permette di arrivare agli appuntamenti importanti con meno stress sia a livello fisico che mentale ed infatti gli Europei di metà aprile li ho affrontati molto serenamente ed è arrivato un bel bronzo con avversari di buon livello internazionale».
Dopo titolo italiano e bronzo europeo, il grande obiettivo è quello di andare a Tokyo nel 2020. Sarebbe la quarta Olimpiade, un record. 
«I buoni risultati danno morale ed accrescono l’autostima, fattori essenziali per guardare il futuro con speranza. Dopo le Olimpiadi di Rio la delusione era tanta ed avevo un grande bisogno di staccare la spina, poi ho ripreso con calma a combattere e mi sono ritornati gli stimoli giusti. Dentro me ho sentito l’esigenza di riprovarci per guadagnarmi la qualificazione per Tokyo: diversi lottatori hanno ottenuto ottimi risultati anche attorno ai 34 anni, quindi mi sono detto perché non provarci». 
Lei, oltre a fare parte del corpo dei Carabinieri è anche uno studente esemplare, ha completato gli esami e discusso la tesi nella facoltà di Scienze Motorie. Inoltre è anche donatore di sangue, un gran bell’esempio per le nuove generazioni.
«Laurearmi è stata una gran bella soddisfazione. Donare il sangue? Se si è in buona salute, è il minimo che si possa fare per gli altri. Sono quindi gesti che reputo normali ma se servono a dare un buon esempio ovviamente fa piacere».
Dopo i Mondiali, quali saranno i programmi successivi?
«Per forza di cose influirà molto l’esito dei Mondiali, in quanto se dovessi tornare con la qualificazione olimpica il lavoro seguente sarebbe finalizzato ad avvicinarmi alle Olimpiadi gradualmente per essere al top sulla pedana di Tokyo. In caso contrario, mi preparerò per gli appuntamenti che daranno altre possibilità di conquistare il pass, come il torneo continentale che regalerà due pass all’Europa. Successivamente rimarrebbe un solo torneo Mondiale che assegnerà gli ultimi due posti per un totale di 16 per ogni categoria di peso. Non sarà facile riuscirci ma questo è il grande obiettivo. Alla mia età ovviamente non faccio programmi a lunghissima scadenza, vado avanti passo dopo passo dando sempre il massimo possibile. Dovesse andare male ai Mondiali, le occasioni non mancheranno».
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