La Romagna del vino, per la «bibbia rossa» del Gambero, si esalta con Sangiovese e Albana

Riccardo Isola - Il viaggio nella qualità in calice continua. Questa volta raccontiamo e riportiamo ancora su queste colonne  come la critica enologica nazionale fotografa lo stato dell’arte della vitivinicoltura romagnola. Lo facciamo seguendo la «bibbia rossa» italica, i «Vini d’Italia 2025» del Gambero Rosso. Uno screening meticoloso e articolato, quello effettuato dai degustatori,  che ha portato alla recensione nelle quasi 1.000 pagine, di 114 cantine regionali. Di queste 53 sono in terra emilina e ben 61 invece sono romagnole. Guardando la suddivisione territoriale, per l’imolese si tratta di 9 segnalazioni, per il ravennate di 14 cantine, per il forlivese e cesenate di ben 32 aziende e, infine, per il riminese di 6. Numeri consistenti che, a detta della redazione del Gambero, dimostrano come questa Regione si stia sempre di più elevando per qualità. Non solo. E’ molto probabile che l’edizione del 2026 vedrà adirittura la trattazione  separata di queste due micro regioni unite da quel trattino del nome. La critica, inoltre, quest’anno alla produzione che si sviluppa a nord e sud dello «spartivino» chiamato via Emilia riconosce 15 «Tre Bicchieri», di cui 9 sono in Emilia e 6 in Romagna. Ecco i vini premiati: Romagna Albana Secco «Codronchio» 2022 di Fattoria Monticino Rosso;, Romagna Albana «Vitalba» 2023 di Tre Monti, Romagna Sangiovese Marzeno «Poggio Vicchio» 2022 di Fattoria Zerbina, Romagna Sangiovese Modigliana «Vigna Probi» Riserva 2020 di Villa Papiano, Romagna Sangiovese Predappio «Godenza» 2022 di Noelia Ricci e «Umberto» 2021 di Umberto Cesari (questo è un 100% Merlese). In aggiunta tra queste eccellenze ben 4 si possono vantare di vedersi riconosciuta la sfumatura in «Verde» di questo massimo riconoscimento in quanto praticanti una viticoltura biologico o biodinamica certificata. Una curiosità. Nella storia dei Tre Bicchieri del Gambero Rosso in Romagna, la realtà che ha ottenuto più «giudizi al top per i propri vini è «Fattoria Zerbina» di Marzeno-Faenza (22 Tre Bicchieri), seguita da «San Patrignano» con 19, «Villa Papiano» di Modigliana con 13 e «Fattoria Nicolucci» di Predappio con 10. Altri riconoscimenti arrivati quest’anno in terra romagnola sono quelli dei «Vini rari». A ottenerli sono due realtà entrambe di Modigliana e si tratta del Romagna Sangiovese Modigliana «Acereta» 2021 di Mutiliana e il Romagna Sangiovese Modigliana «Area 66» 2022 di Menta e Rosmarino.

Ecco la suddivisione territorio per territorio in terra di Romagna:

IMOLESE
Il territorio imolese conta la presenza di nove realtà. Si tratta di «Assirelli», «Branchini»  a Dozza, «Umberto Cesari» e «Palazzo di Varignana» a Castel San Pietro, «Merlotta», «Fattoria Monticino Rosso», «Tre Monti», «Fondo Ca Vecja» e «Giovannini» a Imola.

RAVENNATE
Nel territorio ravennate le realtà recensite sono 14. Molte sono per lo più collocate a sud della via Emilia, quindi nella parte collinare, ma qualche segnalazione arriva anche per la Bassa Romagna. Vediamole in concreto.
Per la collina abbiamo «Ca’ di Sopra» a Marzeno, «Gallegati», «Fattoria Zerbina», «Poderi Morini», «Agrintesa – Poderi delle Rose», «Caviro – Vigneti Romio» e «Trerè».
A Faenza, «Podere La Berta», «Tenute Bacana» mentre a Brisighella, «Tenuta Masselina» .
A Castel Bolognese, «Terre della Rocca» a Riolo Terme e «Tenute Tozzi» a Casola Valsenio.
In pianura le due cantine sono: «Randi Vini» di Fusignano, «Tenuta Uccellina» di Russi.

FORLIVESE E CESENATE
Il territorio  forlivese e cesenate è sicuramente lo scrigno enoico romagnolo. «Capitali» indiscusse sono soprattutto Modigliana, Predappio e Bertinoro. A Modigliana le aziende entrate in guida sono «Il Pratello», «Balìa di Zola», «Lu.Va», «Mutiliana», «Menta e Rosmarino», «Ronchi di Castelluccio» e «Villa Papiano».
A Predappio la squadra al top è composta da: «Condé», «Chiara Condello», «Fattoria Nicolucci», «Noelia Ricci», «La Fornace», «Pandolfa» e «SaDiVino».
A Bertinoro si stagliano su tutti quest’anno «Celli», «Giovanna Madonia», «Tenuta La Viola» e «Tenuta de’ Stefenelli».
Negli altri territori ci sono per esempio a Mercato Saraceno «Tenuta Casali» e «Tenuta Santa Lucia», a Forlì «Stefano Berti», «Calonga», «La Collina del Tesoro», «Drei Donà - Tenuta La Palazza», «Villa Venti» e «I Sabbioni».
A Cesena ecco comparire «Stefano Zavalloni», «Podere La Grotta», «Maria Galassi», «Colombarda» e «Podere Palazzo».
Infine per Galeata spicca «Piccolo – Brunelli».

RIMINESE
Infine chiude la parte relativa all’affaccio sull’Adriatico. Nel riminese la cantine i cui vini e il cui operato merita di essere presente nella squadra dei top romagnoli sono 6. Si tratta di «San Valentino», «San Patrignano», «Podere dell’Angelo», «Le Rocche Malatestiane», «Tenuta Biodinamica Mara» e «Enio Ottaviani».