Un sequestro da quasi due milioni e mezzo di euro sui conti correnti di 35 indagati. Tutti nomi conosciuti di imprenditori di spicco della movida o del settore di bar, ristorazione, bagni e hotel. E’ un atto, quello firmato dal gip Corrado Schiaretti su richiesta del pm Monica Gargiulo, che scuote il mondo del turismo e che delinea con nettezza i margini dell’inchiesta avviata sulla società Mib Mib Service Srl. Una società creata – secondo i suoi fondatori – per gestire il personale delle aziende dell’Horeca, facilitandone il lavoro, ma che – secondo le fiamme gialle – sarebbe stata solo una «società cartiera evoluta», «nata per intestarsi dipendenti – scrive il giudice nel decreto di sequestro – e per non fornire alcun altro servizio».equestro da quasi due milioni e mezzo di euro sui conti correnti di 35 indagati. Tutti nomi conosciuti di imprenditori di spicco della movida o del settore di bar, ristorazione, bagni e hotel. E’ un atto, quello firmato dal gip Corrado Schiaretti su richiesta del pm Monica Gargiulo, che scuote il mondo del turismo e che delinea con nettezza i margini dell’inchiesta avviata sulla società Mib Mib Service Srl. Una società creata – secondo i suoi fondatori – per gestire il personale delle aziende dell’Horeca, facilitandone il lavoro, ma che – secondo le fiamme gialle – sarebbe stata solo una «società cartiera evoluta», «nata per intestarsi dipendenti – scrive il giudice nel decreto di sequestro – e per non fornire alcun altro servizio».Un sequestro da quasi due milioni e mezzo di euro sui conti correnti di 35 indagati. Tutti nomi conosciuti di imprenditori di spicco della movida o del settore di bar, ristorazione, bagni e hotel. E’ un atto, quello firmato dal gip Corrado Schiaretti su richiesta del pm Monica Gargiulo, che scuote il mondo del turismo e che delinea con nettezza i margini dell’inchiesta avviata sulla società Mib Mib Service Srl. Una società creata – secondo i suoi fondatori – per gestire il personale delle aziende dell’Horeca, facilitandone il lavoro, ma che – secondo le fiamme gialle – sarebbe stata solo una «società cartiera evoluta», «nata per intestarsi dipendenti – scrive il giudice nel decreto di sequestro – e per non fornire alcun altro servizio».I big del turismo balneare rivierasco fra i lidi di Ravenna e Milano Marittima finiscono nei guai nell'inchiesta Mib. Ci sono anche la Papeete Srl, per 384.676 euro e la Villapapeete srl, per 147.142, tra le società destinatarie di un decreto di sequestro emesso a Ravenna dal Gip Corrado Schiaretti, su richiesta della Procura. Il provvedimento è a carico di 35 imprenditori per un totale di circa 2,3 milioni di euro. L'accusa è perlopiù di avere utilizzato fatture relative a operazioni ritenute inesistenti per evadere le imposte sui redditi e sul valore aggiunto. Al centro dell'inchiesta della Guardia di Finanza ravennate, c'è la società ravennate Mib Service nata nel 2010 con il dichiarato scopo di affiancare gli imprenditori del settore turismo, ristorazione e discoteche fornendo loro consulenze mirate ma in realtà trasformandosi, secondo gli inquirenti, in una sorta di cartiera evoluta attraverso un elaborato metodo di riassunzione dei dipendenti e, in alcuni casi, degli amministratori delle stesse aziende clienti (ai vertici Mib è stata contestata l'associazione). Tra i destinatari del sequestro (oltre alle società c'è anche il legale rappresentante per equivalente di somme) oltre a Papeete e Villapapeete di Milano Marittima, entrambe riferite a Rossella Casanova, ci sono poi lo stabilimento Bbk srl di Punta Marina Terme (170.792 euro) e la Pasticceria Palumbo srl in centro a Ravenna (72.599 euro) e, sempre a Ravenna, le attività della ex gf Mascia Ferri (61.777 euro) e del compagno Cristiano Ricciardella (63.157 euro).