Jacopo Venturi
Negli ultimi anni la vallata del Senio ha visto nascere e crescere i Wonderroof, gruppo di giovani musicisti e amici che lo scorso marzo ha pubblicato il singolo d’esordio Feel the Rage. La formazione del gruppo vede come frontman Luca «Lou» Baldassari, Samuele «Sam» Righini alle sei corde, Matteo «Tony» Magigrana al basso e Filippo «John» Rinaldi Ceroni alla batteria.
La band nasce nel 2013 con un chitarrista in più e senza l’attuale cantante. Il ruolo viene affidato a Luca, nel 2017, dopo un concerto, alla fine del quale improvvisa Can’t Stop dei Red Hot Chili Peppers. Poco più tardi il gruppo inventa senza un reale motivo il nome Wonderroof («tetto delle meraviglie»), ideato durante un loro momento di relax. I quattro passano qualche anno a suonare live cover di gruppi che ammirano e stimano, spaziando tra hard rock, punk e metal. Nel 2018 sentono la necessità di crearsi una propria identità musicale e decidono di mettersi al lavoro per creare brani inediti.
La maggior parte dei componenti del collettivo frequenta ancora le scuole secondarie e tutti studiano, tuttora, per migliorare costantemente la tecnica con il proprio strumento. Una volta terminati gli studi, intendono frequentare un’università, pur mantenendo la musica al centro della loro vita. Nonostante la giovane età e il fatto che i gusti musicali oggi non siano più molto attenti al loro genere, sostengono che le occasioni per esibirsi non mancano. «Tutto ciò che serve è forza di volontà, impegno e voglia di sfondare. Essere giovani non è una scusa, ma un motivo per osare di più»: questo lo spirito che li spinge a proporsi in festival e locali della zona.
Feel the Rage nasce da una grezza nota audio del cantante, sviluppata poi in sala prove con gli altri componenti. Come si evince dal titolo, il singolo parla di rabbia: quella causata dai modi di produrre musica caratteristici di alcuni generi musicali, quella repressa per gli anni passati a sentirsi sottovalutati e giudicati male e per questo urla in faccia a chi ascolta anche propositi di vendetta.
La composizione dei loro brani avviene in maniera collettiva: solitamente partono da un riff o da un’idea melodica, dalla quale sviluppano poi le altre parti strumentali e il testo. Il brano infatti sembra non essere per niente il primo e l’ultimo nella mente dei ragazzi: sono al lavoro da quasi due anni alla realizzazione di un album, la cui uscita era prevista per la scorsa estate. Il lockdown ha però rallentato drasticamente il processo creativo e di registrazione alla Clips Rag&Rock, associazione culturale e musicale di Riolo Terme e ha costretto all'annullamento di qualsiasi esibizione live. Nel frattempo i Wonderroof, anche da casa, continuano a rifinire il loro album e intanto compongono nuovi brani e ideano progetti futuri. Quando sarà possibile riprendere a suonare assieme, incideranno gli ultimi pezzi mancanti per concludere registrazione, mastering e incisione del disco. Per il momento, nonostante le offerte da parte di alcune etichette, sono sicuri di rimanere indipendenti, lasciando intendere la possibilità dell’uscita di un secondo album, per il quale forse si affideranno a una casa discografica.
L’ambito sogno nel cassetto di ognuno di loro è quello di diffondere la propria musica quanto più possibile in Italia, ma anche all’estero. Per dimostrare la loro determinazione citano Dave Grohl: «Non devi guardare il poster sul tuo muro e pensare “io non lo posso fare”, ma guardarlo e dire “io farò esattamente quello”».