Freddo e bagni non funzionanti nel nuovo museo Classis: il presidente di RavennAntica risponde alle accuse
Dopo la polemica sollevata dalla capogruppo della Pigna in consiglio comunale, Veronica Verlicchi che denunciava, in un question time «problemi di riscaldamento e disservizio dei servizi igienici al museo Classis» e si chiedeva come questo fosse possibile in una struttura inaugurata da nemmeno un mese e costata 22 milioni di euro, il presidente di RavennAntica, Giuseppe Sassatelli, in una nota, ha spiegato la situazione.«Sabato 1 dicembre è stato inaugurato Classis Ravenna. Museo della Città e del Territorio. So per certo che la cosa ha fatto piacere ai più e ha dato legittima soddisfazione alla città. Così come è stato motivo d’orgoglio il risalto che l’avvenimento ha avuto sulla stampa nazionale (Corriere della Sera, Sole 24 ore, Repubblica, QN solo per citare alcune testate). La stampa cittadina non è stata da meno salvo alcuni riscontri (per fortuna solo alcuni) di altro tipo. Il che è legittimo nel senso che siamo in un paese libero e ognuno ha il diritto di esprimersi liberamente. Siamo stati accusati di non avere fatto crescere l’erba nel piazzale antistante, di non essere riusciti a sventare i tagli ai collegamenti via treno tra Ravenna e Classe e di essere riusciti a terminare i lavori di allestimento solo la notte prima dell’inaugurazione creando fastidio ai giornalisti. Bontà loro, siamo stai accusati anche di “eccesso di successo” per non essere stati capaci di contenere la folla il giorno dell’inaugurazione ostacolando “una fruizione ottimale” del Museo. Abbiamo ritenuto che non fosse necessario replicare, tenuto conto della inconsistenza di queste osservazioni.Ora, però, siamo giunti alle cose travisate e fantasiose e tacere non è giusto né consigliabile. Pietra dello scandalo sono diventati i riscaldamenti che andrebbero poco e a causa dei quali i visitatori tremerebbero dal freddo con una pittoresca descrizione di “sciarpe annodate al collo e cappotti ben abbottonati”. Con la pesante aggiunta dei “bagni fuori servizio”. Ora, è evidente che non è affatto vero che i bagni non sono funzionanti. I bagni sono attualmente e sono sempre stati perfettamente funzionanti. E’ successo semplicemente che, per una questione legata alla necessità e urgenza di una pulizia straordinaria, una parte dei bagni è stata chiusa un paio d’ ore. Erano comunque aperti tutti i sette bagni del piano superiore e ciò era chiaramente indicato. Nessun malfunzionamento nessun disservizio. Tutto nella norma. Relativamente al freddo, poi, non ho visto “visitatori con sciarpa e cappotto” (ma questo conta poco perché il mio “vedere” – sono anche miope - potrebbe essere interessato). Conta invece il fatto che il Global Service del Museo ha tarato il riscaldamento del Museo, a norma di legge, a 19 gradi e la temperatura interna rilevata nel Museo si assesta mediamente intorno a 19,3 gradi, esattamente quella che dovrebbe esserci nelle nostre case e negli uffici stando alle recenti direttive anti-inquinamento e sul risparmio energetico. Va poi detto con onestà che abbiamo appena aperto ed eventuali temporanee disfunzioni relativamente agli impianti saranno oggetto di accurati monitoraggi e di adeguate contromisure. La qual cosa mi sembra assolutamente comprensibile e giustificabile.Ho già osservato che siamo in un paese libero e ciascuno ha diritto di pensare e di scrivere quello che vuole. Però devo anche dire con chiarezza che se qualcuno pensa di inseguire fantasmi e di inventarsi situazioni e accuse quanto meno pretestuose per gettare discredito su una cosa di cui la città dovrebbe essere giustamente orgogliosa non lo seguo e non gli presto alcuna attenzione. E sono assolutamente certo che anche i ravennati lo faranno e ci aiuteranno a isolare atteggiamenti che nulla hanno a che fare con un sano confronto sulle cose e con una reale dialettica delle opinioni che, anche quando sono diverse, dovrebbero comunque essere ancorate, obiettivamente, alla realtà dei fatti e alla veridicità delle situazioni».