Riccardo Isola - «La sicurezza urbana passa attraverso un controllo e monitoraggio del territorio, sia da parte delle forze dell’ordine sia attraverso l’ausilio della tecnologia, ma non basta. Per questo abbiamo in mente di realizzare interventi concreti per il coinvolgimento e la responsabilizzazione diretta dei cittadini. Dai progetti di quartiere fino a momenti di più ampia informazione con la cittadinanza saranno queste le linee operative che seguiremo ». Così l’assessore alla Polizia municipale e alla sicurezza, Massimo Bosi disegna l’approccio della legislatura per affrontare il delicato tema del controllo del territorio. «Al di là delle risorse recenti che siamo riusciti e mettere a disposizione per interventi mirati (vedi articolo sotto) - spiega - la nostra direzione è quella di potenziare, per quanto ci compete, il controllo del territorio attraverso l’ausilio della Polizia locale. Basti pensare che nel 2021, finalmente, riusciremo ad avere i 69 agentirichiesti come fabbisogno minimo dal momento dell’istituzione dell’Unione della Romagna faentina. Non mancano però e non mancheranno interventi per il potenziamento e il miglioramento dell’illuminazione pubblica, altro importante deterrente, ma che per poterlo fare abbisogna di risorse e adeguamenti finanziari. E’ un segnale concreto, questo, che il tema della percezione della sicurezza non è assolutamente sottovalutato».
Per quanto riguarda «l’organico delle altre forze presenti in città - ci tiene a rimarcare l’assessore pentastellato - che abbraccia Polizia, Polizia stradale, Finanza e Carabinieri, non è competenza diretta dell’Amministrazione comunale. Questo però non ci impedirà di fare pressione, a livello nazionale, affinché l’organico presente non sia adeguato alle esigenze del territorio». Per l’assessore però rimane «fondamentale il coinvolgimento, continuo e migliorativo, della cittadinanza in interventi e azioni condivise. La città deve avere a cuore il suo stato di salute, senza passare attraverso estremismi inutili e dannosi ma attraverso iniziative, come quella per esempio del controllo di vicinato che sta coinvolgendo quasi 2.000 persone suddivise in 30 gruppi distribuiti a Faenza. E’ su questa doppia linea - conclude l’assessore - che sposa controllo, da parte delle forze dell’ordine e tramite videosorveglianza, ma anche rivitalizzazione e rioccupazione da parte della comunità di spazi e luoghi della città per impedire l’insorgenza di eventi che ne destabilizzino la qualità e la sicurezza stessa».