Faenza, la pianista Silvia Valtieri suonerà alle Olimpiadi, per la delegazione di San Marino

Romagna | 27 Luglio 2024 Cultura
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Federico Savini
«La fisarmonica la suono da quando avevo vent’anni, non è il mio primo strumento ma credo di cavarmela. Poi, in effetti, a Parigi se ci pensi è lo strumento più indicato, più filologico». Silvia Valtieri ci scherza su, ma il concerto che la pianista e cantautrice faentina terrà sul Bateau-mouche, a Parigi, in pieno clima olimpico il prossimo sabato 27 luglio, è di quelli che già sulla carta non si dimenticano.
Pianista jazz da tempo implicata nei vari progetti di John De Leo, ed eclettica abbastanza per dedicarsi anche all’improvvisazione teatrale e ad un suo progetto in trio, con il disco «Amenità» che l’anno scorso ha riscoperto e italianizzato una figura geniale del cantautorato jazz del secondo Novecento come l’americano Dave Frishberg, Silvia Valtieri si ritaglierà il suo posticino anche alle prossime Olimpiadi, come accompagnatrice della cantante di San Marino Sara Jane Ghiotti. «Di fatto suoneremo alla festa della Delegazione olimpica di San Marino la sera dopo l’inaugurazione delle Olimpiadi – spiega Silvia Valtieri -. Sara Jane è sammarinese e suono con lei ormai da qualche anno, spesso in duo o anche in trio con Camilla Missio».
Come hai cominciato a suonare con Sara Jane Ghiotti?
«Ai tempi del suo progetto su Piero Ciampi, che tra l’altro ha vinto un riconoscimento speciale proprio al premio Ciampi e che portammo in giro anche con un largo ensemble. Insieme a lei porto avanti anche un progetto che si chiama “Women talk” e porterò presto anche a Faenza per Sos Donna. È un concerto-spettacolo dedicato alle donne del jazz, un percorso tra cantanti e compositrici, a partire da figure eccezionali e non abbastanza conosciute come Mary Lou Williams e Carla Bley. Ci muoviamo poi nel repertorio delle grandi interpreti e usciamo pure dai confini ristretti del jazz, omaggiano anche Édith Piaf e Joni Mitchell, per capirci. È un progetto che si presta a diverse situazioni e infatti lo abbiamo presentato la settimana scorsa anche a Modigliana, al festival Terra Mossa».
A Parigi come funzionerà il concerto?
«Arriveremo freschissime il giorno dell’inaugurazione delle Olimpiadi, con un bel volo alle 6 della mattina dopo aver suonato entrambe, in luoghi diversi, la sera prima! sabato 27 suoneremo sul Bateau-mouche per la Delegazione sammarinese e, per l’occasione, anziché il piano io suonerò la fisarmonica, perché in fondo siamo in Francia!».
Il repertorio?
«Terremo conto del fatto di essere in Francia, ovviamente, e ci saranno anche del valzer. Anche romagnoli, intendo, vedi l’immancabile San Marino Goodbye di Casadei. Poi omaggeremo la famiglia Capicchioni di San Marino, che vanta una grande storia musicale. In particolare un membro della famiglia, nel primo Novecento, aveva una tale passione per la musica in arrivo dall’America che ogni volta che aveva modo di ascoltarla la trascriveva. In pratica, senza saperlo, ha realizzato una specie di real book ante litteram (i «real book» sono informali libretti di partiture che nel corso del Novecento si diffusero sotterraneamente tra i jazzisti, consolidando il repertorio degli standard, nda)».
Da quasi un anno porti in giro il tuo disco di debutto, «Amenità», un progetto originalissima dedicato all’americano Dave Frishberg. Come sta andando?
«Il disco è uscito a fine a ottobre e continuo a portarlo in giro col mio trio, in diverse parti d’Italia e ovviamente anche in Romagna; di recente abbiamo suonato a Lugocontemporanea e, a proposito, anche i vari progetti di John De Leo mi tengono impegnata in più d’una formazione. In Dave Frishberg mi sono imbattuta preparando la tesi del biennio di jazz al conservatorio e ci sono arrivato attraverso Blossom Dearie, una grande cantante e pianista degli anni ’50 e ’60, che appunto aveva Frishberg tra i suoi autori. Recuperare la sua discografia è stato complicato, è abbondante e poco nota, ma pianisticamente mi piace molto, ha un modo mai banale di suonare easy listening. I testi, poi, sono geniali e pieni di ironia. Così mi sono messa a trascrivere la musica e adattare i testi all’italiano. È bello presentare un autore del genere. Inoltre, ogni giovedì sera fino al 1° agosto sarò al QueVide di Porto Corsini per “Radio Tangeri”, un format che prevede ogni volta un mio intervento sia musicale che parlato, insieme a quelli di Bruno Orioli, Gianluca Viscuso e Massimo Modula; una sorta di trasmissione radio dal vivo che mi permette di uscire (una volta ancora, nda) dai canoni strettamente musicali».
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