Faenza, investimento da 400mila euro per la messa in sicurezza nell’edificio Ca’ di Malanca
Sandro Bassi - Fermento di iniziative per Ca’ di Malanca, il Centro Documentazione sulla Resistenza incastonato a 720 metri di altitudine sulle colline fra Lamone e Sintria e raggiungibile da San Martino in Gattara per Monte Romano e Croce Daniele (in auto) o per sentieri da San Cassiano, da Purocielo o dalla stessa Croce Daniele. E’ stato presentato in Regione il progetto, per ora solo studio di fattibilità, per mettere in sicurezza l’edificio. «Siamo ancora ai preliminari - spiega il presidente dell’associazione che gestisce il Centro, Franco Conti - anche perché si tratta di un impegno di spesa non da poco, sui 400mila euro circa e di lavori abbastanza importanti; ovviamente il fabbricato non cambierà, perché deve mantenere la sua fisionomia di casa colonica appenninica e perché è tutelato da vincolo, però, vista l’età, comincia a manifestare qualche acciacco e a richiedere un consolidamento strutturale. Parliamo di un impianto di fine ‘800, più volte rimaneggiato e, certo, restaurato a fine anni ‘70 quando divenne sede del Museo della Resistenza, ma che ultimamente ha manifestato qualche cedimento in alcuni muri per via dell’umidità, per via della struttura che è tutta in sasso e appunto per via dell’età». E’ ancora presto per parlare di tempi, visto l’iter necessariamente lungo, che passerà per la Regione (ente proprietario), per l’Unione dei Comuni (ente affidatario e autore del progetto) e per l’associazione (ente gestore). Quest’ultima, assieme all’Istituto Resistenza di Ravenna e al Cidra di Imola, metterà mano anche al museo interno, rinnovandone l’allestimento. Il materiale, foto d’epoca, documenti e un plastico utile per l’inquadramento geografico e cronologico degli avvenimenti dell’ottobre 1944 - rimarrà sempre quello, ma cambieranno i criteri di esposizione e i documenti, oggi allo stato originale e quindi doppiamente preziosi - verranno riprodotti per lasciar posto a copie fedeli. Ca’ Malanca aprirà regolarmente al pubblico da aprile, tutte le domeniche. Molto attesa, come sempre, la manifestazione (notoriamente musicale, ma non solo) del 25 aprile. Sempre aperto, perché autogestito, è infine il piccolo ma confortevole bivacco escursionistico costruito due anni fa e sempre molto frequentato. «Ha quattro brande, più altrettanti posti a terra - precisa Conti - ed è il classico rifugio molto apprezzato perché ci passano diversi sentieri e, da due anni, anche il Cammino di Dante».