Faenza, incontri tra teatro, musica e fotografia con Meme Festival, dal 14 ottobre al 13 novembre

Romagna | 09 Ottobre 2021 Cultura
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Incontri è il tema dell'edizione 2021 di MEME Festival, che inizierà a Faenza il prossimo 14 ottobre e che – attraverso spettacoli, concerti, mostre fotografiche e dialoghi – si diffonderà in luoghi diversi della città fino al 13 novembre.

Ideato e organizzato da Menoventi / E Production, con il sostegno del Comune di Faenza e dell'Unione della Romagna Faentina, e con la main partnership di Gruppo Hera, il progetto MEME si accende di un rigoglioso desiderio: l'incontro, a partire dalla sua accresciuta rilevanza in questo particolare momento storico.

Così, per germogliare nuovamente dopo la quiescenza, Consuelo Battiston e Gianni Farina – fondatori di Menoventi e direttori artistici di MEME – anche nel 2021 come da undici anni a questa parte, si rivolgono alle cittadine e ai cittadini che vogliono avvicinarsi ai linguaggi artistici con spettacoli teatrali (Se questo è Levi – I sommersi e i salvati di Fanny & Alexander e Docile di Menoventi), concerti (A est dell'Oriente di Donato D'Antonio e Vanni Montanari), mostre fotografiche (Albedo di Enrico Fedrigoli a cura di Simone Azzoni), incontri (Io son poi da solo, e loro sono tutti, con Paolo Nori, e Adunanza, con i partecipanti ai percorsi formativi di MEME).

Oltre alla componente spettacolare, infatti, il percorso MEME si compone di tre laboratori – per adulti a cura di Anna Amadori, per ragazzi condotto da Beatrice Cevolani e per bambini con Consuelo Battiston – che partiranno a gennaio 2022 e si concluderanno il 2 aprile al Teatro Masini di Faenza.

Anticipata dall'installazione immersiva Nimrod negli spazi di Officina Matteucci nell'ambito di 700 Dante Faenza che si è conclusa il 3 ottobre, il cuore della programmazione di MEME batte nuovamente dal 14 ottobre alle ore 21 con I sommersi e i salvati, parte del progetto Se questo è Levi di Fanny & Alexander, Premio Speciale UBU 2019 e del Premio al miglior attore under 35 per Andrea Argentieri, in scena nei panni di Primo Levi, con la regia di Luigi De Angelis. Lo spettacolo, che si svolgerà nella Sala del Consiglio Comunale (Piazza del Popolo 31), è un question time in cui il pubblico pone direttamente le domande allo scrittore in un incontro a tu per tu che ripercorre l'esperienza del lager per interrogarsi, tutti, sul senso di un'appartenenza comunitaria, sul valore di quell'antidoto all'orrore che risiede nella collettività e nell'assunzione di una responsabilità comune rispetto agli eventi della storia.

La relazione con la letteratura prosegue il 22 ottobre con l'incontro Io son poi da solo, e loro sono tutti con Paolo Nori alle ore 21 al Teatro Masini (Piazza Nenni 3). L'autore dello straordinario romanzo Sanguina ancora, recentemente edito da Mondadori, dialoga con il pubblico – a partire dal suo incontro con Delitto e Castigo di Dostojevskji – sulla letteratura russa e sulle sue conseguenze, ovvero sui libri memorabili che sono capaci di trasformare un momento qualsiasi in un momento indimenticabile, di consapevolezza rispetto al proprio essere al mondo.
Alle
ore 22 all'incontro con Nori fa seguito il concerto per chitarra e flauto A est dell'oriente di Donato D'Antonio e Vanni Montanari, che proseguono con il linguaggio della musica la riflessione sulla cultura russa di fine Ottocento, un crinale in cui i compositori sovietici iniziarono a sperimentare nuovi colori fino allora ignoti. Con musiche originali e trascrizioni per flauto e chitarra di autori russi e dell'Est europeo, D'Antonio e Montanari propongono una panoramica di questa feconda irruzione, analoga a quella che Dostojevskji portò nella letteratura.

Il 23 ottobre alle ore 18.30 si passa, quindi, alla fotografia con la mostra Albedo di Enrico Fedrigoli, a cura di Simone Azzoni, negli spazi del Museo Carlo Zauli (Via della Croce 6). Uno dei pochi fotografi a lavorare con banco ottico Linhof 10×12, Fedrigoli pone le sue immagini in dialogo con i sacchi di argilla, i forni e i calchi. Al vernissage di sabato 23 ottobre, il fotografo e il curatore, introdotti da Matteo Zauli, raccontano il cammino per arrivare ad Albedo: una tappa del processo alchemico, un percorso dalla materia reale a quella formale, un passaggio, una trasformazione, un continuo sviluppo creativo tra ceramica e fotografia, visitabile fino al 13 novembre a ingresso gratuito (martedì e giovedì dalle 14 alle 17, mercoledì, venerdì e sabato dalle 10 alle 13).

Sempre il 23 ottobre alle ore 21, MEME torna al Teatro Masini con lo spettacolo Docile di Menoventi, per la regia di Gianni Farina, con Consuelo Battiston e Andrea Argentieri. Docile è una fiaba dei nostri tempi che racconta di Linda Barbiani, che non ha vinto ricchi premi alla lotteria della nascita: la dea bendata le ha assegnato umili origini e nell'umiltà è cresciuta, imparando l'arte del non lasciare traccia, dell'accontentarsi, di quella remissività che le permette di passare inosservata. Finché un giorno, l'Ufficio di Collocamento le consiglia di frequentare un corso di empowerment, dove incontra una persona che stimola la sua sensibilità e la sua fantasia, la sua possibilità di esprimere un desiderio.

Uno spettacolo-simbolo di Menoventi, che – in un rapporto di sottile complicità con lo spettatore – punta il dito contro l'inasprimento delle disuguaglianze sociali, evidenziando una fragilità che riguarda un'intera generazione.

Insieme al Comune di Faenza e all'Unione dei Comuni della Romagna Faentina, anche Gruppo HERA in questa edizione sostiene il Festival: “MEME Festival ha la capacità di presentare le esperienze migliori e più contemporanee del panorama teatrale e musicale, vettori di emozioni e straordinarie occasioni per fare comunità attraverso la cultura  - afferma Giuseppe Gagliano, Direttore Centrale Relazioni Esterne del Gruppo Hera –  Una ricerca continua che caratterizza anche Hera, la quale esplora e sperimenta soluzioni innovative per offrire un servizio sempre migliore, con l’obiettivo di affrontare le sfide più attuali legate alla sostenibilità e all’innovazione. E’ proprio questa comunanza di intenti a incentivarci a proseguire con il nostro sostegno al Festival, che, con la sua offerta di qualità, contribuisce ad arricchire di nuove esperienze le comunità che serviamo ogni giorno con impegno”.
 

Appuntamento conclusivo del Festival che anticipa la sezione di MEME dedicata alla formazione è Adunanza, il 30 ottobre alle ore 18 alla Casa della Musica (via San Silvestro 136). Durante il lockdown, infatti, MEME ha ideato e portato avanti tre percorsi on-line per adulti, ragazzi e bambini. Ora, docenti e partecipanti hanno finalmente la possibilità di incontrarsi di persona, in questa reunion che è anche occasione per presentare i nuovi percorsi, questa volta in presenza, che si svolgeranno tra gennaio e marzo 2022.

Dal laboratorio teatrale per bambini della scuola primaria All'Isola che non c'è, condotto da Consuelo Battiston, tra Peter Pan e polvere di fata, al laboratorio di lettura per adulti condotto da Anna Amadori dedicato a I rapporti umani, dal racconto omonimo di Natalia Ginzburg, passando attraverso Mistery, laboratorio di teatro e scrittura per i ragazzi della scuola primaria di primo grado, condotto da Beatrice Cevolani.

Si conclude, quindi, con un incontro che è anche una nuova apertura questa undicesima edizione del Festival MEME, un avvicinarsi agli altri che presuppone sempre una scelta coraggiosa, un darsi tempo di germogliare, di emergere – dopo la quiescenza – con nuovo spirito per soffiare sul mondo la nostra scoperta.
 

Informazioni e prenotazioni
www.menoventi.com
349 7629249 / 349 5824266

organizzazione@e-production.org

Gli eventi sono a ingresso gratuito tranne l'incontro + concerto (€ 10) del 22 ottobre e lo spettacolo Docile del 23 ottobre (€ 10). Formula abbonamento € 15 per entrambe le giornate.
I biglietti e gli abbonamenti potranno essere acquistati su VivaTicket dall'8 ottobre e in Teatro un'ora prima dell'inizio.

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