Faenza, in questi dieci anni i parcheggi hanno portato al Comune incassi per 13 milioni di euro

Riccardo Isola - In dieci anni il piano sosta del Comune di Faenza ha fatto incassare oltre 13milioni di euro. Salvo il periodo del lockdown, dove ovviamente, gli incassi sono stati leggermente inferiori rispetto alla media, ogni anno palazzo Manfredi porta nelle sue casse circa 1,3 milioni di euro. Di questi la stragrande percentuale proviene dai parcometri e circa un sesto, si viaggia dai 250 ai 280mila euro, da abbonamenti. In totale, in dieci anni, la cifra arriva a 13 milioni di euro.

UN CONFRONTO TRA ANNI
Alla luce del fatto il piano sosta originario del 2013 è rimasto invariato in questi anni e non è mai stato sospeso, permette di confrontare agevolmente i dati del periodo precedente e successivo a marzo 2020. «Dopo quella data - spiega Enrico Podestà, della società Movs che fin dall’inizio sta gestendo le strisce blu faentine - abbiamo scelto, per correttezza, di confrontare gli anni successivi prendendo Marzo come primo mese di riferimento. In base ai dati l’elemento che trovo più significativo è il risultato del primo trimestre 2023 e in particolare del mese di marzo che sembra essere ritornato ai valori del 2019. L’unica modifica, avvenuta a fine 2022, ha riguardato i 95 posti auto dei Salesiani che sono passati da tariffa B-C a tariffa A. Nei periodi del lockdown abbiamo lavorato molto sui dati per comprendere bene quali soluzioni adottare nei servizi per riportare i valori della ricettività del centro ai numeri del 2019. Sicuramente conta molto la vitalità di un centro che rimane attrattivo nonostante i tanti cambiamenti ancora in corso».

SITUAZIONE ESISTENTE
A Faenza ci sono 2.653 stalli a pagamento. Di questi 562 sono in zona A e 1.996 in zona B-C e 95 altri spazi per auto sono quelli presenti nel Park Salesiani (Tariffa A). Il mercato in piazza Martiri riduce i posti auto in tariffa A di 61 unità tutte le mattine e di 203 unità le mattine del martedì, giovedì e sabato. Su tutte le aree sono previsti i 10 minuti gratuiti una volta al giorno. I giorni a pagamento vanno dal lunedì al sabato, esclusi i festivi dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.30. Inoltre ci sono 170 posti riservati a residenti abbonati, 99 posti per disabili e circa 250 unità per le moto. I parcheggi più utilizzati dai faentini e non solo, sono quelli presenti in piazza Martiri della libertà, quello degli ex Salesiani, quello in via S. Giuliano, in via Cavour, nel piazzale San Domenico e in piazza XI febbraio. Quelli meno utilizzati sono invece quelli in via Martiri Ungheresi, S. Ippolito, piazzetta della Penna e via Ghinassi.

ALCUNI DATI «NUOVI»
Rispetto al recente passato appaiono particolari alcune situazioni. In primis c’è una costante crescita dei pagamenti con carte di credito (nel 2023 sono stati il 7,15% con una crescita del 200% rispetto al 2019), con App (nell’anno marzo 2022-marzo 2023 sono stati il 14,8% con una crescita del 112% rispetto allo stesso periodo del 2019) e, soprattutto, l’uso del portale per rinnovare gli abbonamenti (si è arrivati al 31% con una crescita del 95% rispetto a quelli che si facevano nello stesso periodo del 2019). Per la sosta a rotazione restano, comunque, le monete il mezzo nettamente preferito dall’utente anche perché tariffe e orari consentono soste prolungate con costi relativamente bassi. Un’altra peculiarità che si fotografa in questi ultimi anni è che la distribuzione delle soste resta sostanzialmente invariata con forte preferenza per la sosta nelle aree più centrali. Le aree a tariffa rossa e i Salesiani, infatti, pur rappresentando il 25% dei posti auto, e la tariffa meno conveniente, sono utilizzate per circa il 45% delle soste nel primo trimestre 2023, come nel 2019.

VALORE MEDIO
Un ultimo dato è rappresentato dal valore medio del biglietto, traducibile in durata media della sosta. «In generale - sottolinea Podestà - il trend del primo trimestre 2023 è positivo in tutte le città in cui lavoriamo, ma devo dire che Faenza, ma anche Lugo, hanno raggiunto un risultato importante nell’economia dei centri storici, tornando ai valori dei primi mesi del 2019-2020 senza aumentare il numero dei posti auto o le tariffe. Per noi, peraltro, questo risultato è anche un obiettivo raggiunto grazie ad un lavoro complesso sui dati e sulla comunicazione svolto dai nostri collaboratori e partner. Se mi piacessero in qualche modo i termini di moda direi che la digitalizzazione ha contato molto sul risultato e che resilienti queste città sembrano esserlo per cultura».