Faenza, il progetto di Dovizioso: «Monte Coralli, un punto di ritrovo per tutti, ecco le caratteristiche»
Luca Alberto Montanari
Sognare è un tipo di verbo che non invecchia mai e che non passerà mai di moda. E soprattutto è un verbo tremendamente democratico: lo possono coniugare tutti. A 37 anni appena compiuti (ha spento le candeline giovedì) e con 346 gare disputate, con 24 vittorie e 103 podi ad annaffiare di gloria una carriera splendida e splendente, Andrea Dovizioso sogna ancora ad occhi aperti quando - praticamente tutti i giorni - varca il cancello dei Monti Coralli, che si stendono a due passi da Faenza, dove appunto sta prendendo forma il suo sogno. «Un sogno - racconta il Dovi, con gli occhi spiritati e un tono di voce avvolgente e coinvolgente - che avevo da tanto tempo e al quale penso da quando ho smesso di correre. Dovevo solo cercare e trovare la soluzione giusta. Prima mi ero soffermato su alcune cave vicino a Ravenna, ma non sarebbe stato possibile costruire una pista con determinati requisiti, e allora mi sono spostato qua. In un periodo storico difficile, dove è più facile chiuderle le piste e non certe aprirle, ho pensato ai Monti Coralli. Per il mio tipo di progetto sarebbe stata la soluzione migliore e così è stato. Faenza aveva tutti i requisiti giusti e oggi sono qua ad aspettare l’apertura».
PUNTO DI RITROVO
Prima di Natale la Rpm, società del Dovi, si è infatti aggiudicata il bando per la gestione ventennale della storica pista faentina, che ora prenderà il nome di 04 Park - Monte Coralli di Faenza. Un impianto che in questi mesi sarà completamente rinnovato grazie anche ai fondi messi a disposizione dal Pnrr. Ma andiamo con ordine. «A me interessava non solo costruire e lanciare una pista da motocross, ma creare un vero e proprio punto di ritrovo, per sportivi e non solo. Qua c’è un bellissimo parco dove poter costruire tanto altro e, grazie anche ai precedenti gestori e all’amministrazione comunale di Faenza, sono riuscito ad esporre e a partire con il mio progetto». Cominciamo dalle tempistiche: «Tra maggio e giugno partiranno i lavori legati al Pnrr, mentre per la pista siamo già a metà del lavoro e il mio sogno è quello di poterla aprire proprio a maggio. Quindi maggio 2023, cioè tra poco più di un mese, via libera alla pista, mentre a maggio 2024 ci auguriamo di aver concluso tutti i lavori del parco e di aprire l’intera struttura. La pista è stata costruita totalmente da zero e, a quella principale, uniremo anche un tracciato per i più piccoli. Quanto ai lavori legati al Pnrr, costruiremo due edifici principali, riqualificheremo il verde piantando 380 alberi, rifaremo l’intero parco e costruiremo anche una bici asfaltata per le Bmx. Oltre a questo, ci saranno un ristorante per il parco e la pista, che però non entrano nei progetti Pnrr. La mia missione è puntare sullo sport, che è la mia più grande passione, ma anche allestire un vero e proprio punto di ritrovo per chiunque voglia uscire dalla città. Puoi essere appassionato di moto, di bici, di corsa, ma volendo puoi anche semplicemente voler bere una birra sotto a un albero. Ecco, puntiamo proprio su questo: costruiremo un posto dove la gente avrà voglia di andare indipendentemente dallo sport e dalle proprie passioni sportive». Che tipo di risposta ha avuto dal territorio? «Molto positiva - conferma Dovizioso - perché stiamo valorizzando un posto storico di Faenza e della Romagna. Hanno trovato un appassionato ma anche un matto come me e credo sia soddisfatti. Io vivo un sogno ambizioso e importante, perché questo progetto sarà effettivamente alla portata di tutti».
SODDISFAZIONE
Considerando la gestione ventennale e i tempi, tra 20 anni Dovizioso sarà contento se...? «Se riuscirò a costruire tutto ciò che ho in mente e che ho appena spiegato, prendendomi i miei rischi, ma con la consapevolezza di potercela fare, e se i Monti Coralli diventeranno un polo vero e proprio non solo per gli appassionati di moto. Sogno di diventare un vero e proprio punto di riferimento in Romagna. Ecco, quando questo posto verrà identificato come posto di ritrovo e non come pista di motocross, io sarò il più felice di tutti». Poi naturalmente c’è la parte sportiva: «Certo, saremo un centro federale e anche punto di riferimento in Italia e in Europa perché Faenza è una location strategica. Coinvolgere altri piloti? Mi piacerebbe, mai dire mai. Però non possiamo fare paragoni con Valentino e la sua struttura, perché lui ha costruito una pista a casa sua e perché a casa sua non può entrare il pubblico. La nostra è una missione diversa dalla sua». Tornando all’agenda, quali sono i prossimi appuntamenti? «Il 17 marzo abbiamo tracciato la pista, poi ci occuperemo dell’irrigazione e dell’illuminazione, perché alla fine la pista sarà illuminata e fruibile sempre anche alla sera, perché le luci saranno permanenti, anche se dall’estate 2024. Poi dovremo pensare alla recinzione e all’omologazione. Io penso che a maggio riusciremo ad aprirla». Poi, quando apriremo l’altro cantiere, passerà un altro anno. Per l’estate 2024 sogno il parco finito».