Faenza, il 5 gennaio si chiude l’anno del Palio con la Nott de Bisò
Da una parte c’è la tradizione festosa di un evento che si conferma nei suoi cardini e dall’altra c’è un tentativo, alle prime fasi di concretizzazione, di esportarlo dalle sue radici profondamente cittadine, per portarlo addirittura all’estero e radicarlo nelle generazioni più giovani. È la Nott de Bisò 2024, che si festeggerà come sempre il 5 gennaio del 2025 ma il riferimento è ufficialmente al 2024 perché sarà solo quella notte che si chiuderà l’anno rionale.
IL PROGRAMMA
La prima novità in cui si imbatteranno quest’anno le migliaia di visitatori della piazza del Popolo di Faenza il 5 gennaio, a partire dalle 10, saranno gli stand gastronomici rionali migliorati e resi nel complesso più sicuri. A mezzogiorno partirà l’intrattenimento di Radio Bruno e dalle 15 la novità del GiraNiballo, una sorta di quiz sulla storia e i costumi del Palio rivolto principalmente ai bambini, che andrà avanti per tutto il pomeriggio. Alle 18.30 il Niballo vestito di verde con il colore del Rione vincitore di quest’anno farà il suo ingresso in piazza, e il gran finale partirà come sempre alle 23.45 con il lancio dei palloncini seguito dal rogo del Niballo. E occhio, come sempre, a dove punterà la testa una volta caduta a terra.
I GOTTI
Il decoro dei gotti 2024 è quello a «Vasellame amatorio» e ogni rione già da qualche settimana vende i set completi, mentre per chi volesse accaparrarsi un solo gotto o magari solo la brocca il consiglio (che poi è anche l’unica opzione) e quello di acquistarli il 5 gennaio negli stand rionali. Come sempre, l’acquisto in loco del gotto dà diritto a farsi riempire il recipiente per una volta in tuti gli stand dei rioni, per confrontare i saporì del vin brulé.
IL PROGETTO «E-R RIEVOCHIAMO»
Nel corso dell’anno il Palio del Niballo è stato «esportato» dai giovani sbandieratori faentini a Parigi e a Lisbona grazie al progetto «E-R/Rievochiamo», con il quale la Regione ha concesso quasi 18mila euro per finanziare non soltanto i laboratori didattici sul Niballo che da tre anni si tengono nelle scuole di Faenza, ma anche appunto il viaggio dei giovani «Alfieri sbandieranti e Musici nel Niballo» in alcuni importanti istituzioni scolastiche di Parigi e Lisbona, tra settembre e ottobre, in modo da relazionarsi anche con le locali associazioni degli emiliano-romagnoli all’estero, in un certo senso «la controparte» del progetto.