«Non è ancora da record assoluto, ma il freddo e le piogge di queste prime settimane di maggio stanno portando il 2019 fra gli anni da ricordare». Roberto Gentilini dell’Osservatorio Torricelli di Faenza analizza così questo ritorno d’inverno sorprendente e pericoloso, viste le piene dei fiumi di inizio settimana fra il cesenate ed il ravennate. «Questo mese di maggio è certamente più freddo del previsto, ma ancora la temperatura media non è da record, nel 1984 e nel 1991 abbiamo avuto i quinti mesi dell’anno più freddi. Mercoledì 15 maggio però in fatto di temperatura, con circa 9 gradi, era dal 1946 che non ri registrava nella zona del faentino, un piccolo record questo lo è».
Il livello di piovosità crescerà ancora?
«La piovosità di questo maggio sta andando molto forte, nell’ultimo secolo è già il quinto più piovoso e in prospettiva rischia di avvicinarsi molto al famoso maggio 1939 durante il quale piovvero ben 287 millimetri d’acqua e ci fu una grossa esondazione a fine maggio del Lamone. Oggi siamo a 130 millimetri (più del doppio della media nell’intero mese normale), ma siamo solo a poco più di metà di maggio».
Le temperature quando torneranno primaverili, sopra i 20 gradi?
«Fino al 20-23 maggio il tempo sarà molto variabile, con possibilità di altre piogge e le temperature staranno ancora sotto i 20 gradi. Qualche speranza di prospettiva migliore ci sarà solo negli ultimi giorni del mese, prevediamo un miglioramento solo fra 10 giorni. Queste settimane stanno compensando completamente le temperature primaverili di febbraio-marzo. Questo fa parte di una estremizzazione del clima che è emersa sempre di più in questi ultimi dieci anni e che produce anche questi effetti».
L’estate come sarà?
«Dovrebbe essere un’estate abbastanza calda, ma con un meteo altalenante, e le previsioni a medio-lungo periodo possono avere sempre margini di errori alti». (m.p.)