Riccardo Isola, Sandro Bassi - In questo periodo di ponti e week-end lunghi diverse sono le possibilità di effettuare gite fuori porta, incursioni enogastronomiche, immersioni nella natura e nel paesaggio della Romagna faentina. Occasioni di incontro e possibilità di vivere fascino, gusto, tranquillità e divertimento a 360 gradi. Luoghi inediti e poco battuti, immersioni nel gusto autentico del territorio, architetture, paesaggi e situazioni identitarie di civiltà e tradizioni che parlano a tutte l’età e per tutte le tasche.
ENOGASTRONOMIA IDENTITARIA
La Romagna faentina parla diverse lingue nel piatto. Dalla tradizione più autentica alle sperimentazioni più spinte, infatti, le possibilità di soddisfare i palati, anche quelli più ricercati ed esigenti, non mancano. Per la carne il consiglio è quello di raggiungere la prima collina con punti imprescindibili a Palazzuolo (Bottega dei Portici casolano (Il prato dei Fiorentini) e nel brisighellese (7$ oppure S. Eufemia), per i fiori e le erbe aromatiche (Fava e La Locanda del Cardello a Casola Valsenio), se si vogliono sentori e approcci gourmet e ricercati imprescindibile è una visita a Riolo Terme (Cantine Antica Grotta), a Faenza (Silverio e San Biagio vecchio). Sulla tradizione romagnola in piatto a Solarolo la visita è consigliata all’Osteria del Sol, da Marianaza (Faenza) mentre per la cucina di confine tra Romagna e Toscana non si può non arrivare fino alle porte di Marradi e fermarsi al ristorante Il Camino (Fi).
Infine non manca la possibilità di assaggiare pizze gourmet in cui ad impasti con farine italiane al 100% fanno eco topping fantasiosi e di grande gusto. Tra le principali ricordamo O’ Fiore mio (Faenza) e Da Mario (Riolo).
TRA L’ARCHITETTURA E LA POESIA
Meta classicissima per una gita fuori porta primaverile, la Torre di Oriolo si impone per la bellezza del panorama su Faenza e sulle sue prime colline, per la grandiosità dell’architettura e per il verde che la circonda. La prima è godibile soprattutto se si sale sul terrazzo sommitale, per la seconda c’è da dire che l’autore, non citato in alcun documento, potrebbe essere Giuliano Da Maiano, all’epoca incaricato della ricostruzione del Duomo e per la terza si consiglia il «sentiero della poesia», con i cartelli che riportano i versi dello scomparso Nino Tini, dalla Torre verso l’agriturismo «Montepiano» fra querce e siepi di profumatissimo biancospino.
IL DORSO DELLA VENA DEL GESSO
Come escursione di media difficoltà (4-5 ore di cammino, comunque accorciabili e con dislivello non eccessivo), si consiglia la gratificante cavalcata della cresta gessosa in sinistra Senio, con partenza dalla chiesa di Sasso Letroso, sopra Borgo Rivola. Si imbocca il sentiero Cai 705 e lo si segue nel luccichio dei cristalli, fra gobbe e cucuzzoli, fino all’erbosa sella di Ca’ Budrio, dove si può iniziare il ritorno scendendo a destra nel versante nord e passando per Ca’ Siepe, oppure proseguire ancora su cresta, sempre seguendo i segnavia Cai bianco-rossi, per la cima di Monte del Casino e la successiva «Riva di San Biagio», a piacimento, verso Tossignano.
TESTIMONI DI SPIRITUALITA’
A puntellare di bellezza, storia e particolarità uniche c’è la possibilità di effettuare un viaggio all’interno della spiritualità architettonica. Numerose sono le cripte presenti in chiese e monasteri della Romagna faentina. Tra le più importanti e particolari c’è quella di Sant’Ippolito (Faenza) o dell’Abazzia di Valsenio (Casola) quest’ultima recentemente restaurata e aperta al pubblico. Non mancano poi altre testimonianze come quella di Pieve Corleto (Faenza) o di Pieve Tho (Brisighella). Altra particolarissima unicità religiosa presente nel territorio è quella custodita all’interno della chiesa di San Francesco a Castel Bolognese. Qui, infatti, sono conservate all’interno di bustini, estensori, urne e medaglioni oltre 570 reliquie appartenenti a santi e uomini di chiesa a cui si aggiungono anche pezzetti della croce del Cristo.
PERCORRENDO LA STORIA BELLICA
Tantissimi i luoghi simbolo legati alle vicende belliche della Seconda Guerra Mondiale che puntellano il territorio. Una Romagna faentina che nel 1944 si trovò attraversata dalla Linea Gotica. Monte Battaglia e Monte Cece (Casola Valsenio) ma anche Ca’ di Malanca (Brisighella-Faenza) sono forse i testimoni più autentici e cruenti, sempre visitabili e aperti, che hanno oggi un valore di testimonianza e monito alle future generazioni nei confronti della Guerra. Per approfondire con reperti e testimonianze autentiche di cosa volle dire la Guerra in terra faentina, è possibile visitare il piccolo ma suggestivo Centro di documentazione sulla Guerra Liberazione (Casola Valsenio). Ed ancora sentieri e percorsi si snodano lungo la pianura e la collina faentina come il Sentiero della Pace (Casola)
SCUDERIE APERTE IL 1° MAGGIO
La cooperativa dei Manfredi con il patrocinio del comune di Faenza organizza, mercoledì 1 maggio, al Centro civico rioni di via S. Orsola, Scuderie Aperte. A partire dalle ore 15 si terranno esibizioni cinofile con educazione di base e avanzata, dog dance e molto altro ancora a cura dell’associazione Mr Dog di Faenza. Seguirà, alle 16.30, il Palio in bicicletta. Qui due rappresentanti di ogni rione si sfideranno in una divertente rivisitazione su due ruote del Niballo. Ai bambini presenti verrà dato in omaggio un biglietto per poter partecipare alla Bigorda d’Oro.