Faenza, a 25 anni dall’entrata in funzione del forno, il primo in Romagna, oggi il 53% decide di farsi cremare

Romagna | 03 Marzo 2023 Cronaca
faenza-a-25-anni-dallentrata-in-funzione-del-forno-il-primo-in-romagna-oggi-il-53-decide-di-farsi-cremare
Riccardo Isola - Cresce anno dopo anno la decisione da parte delle persone di chiudere il proprio viaggio terreno con la cremazione. Nel 2022 siamo arrivati a quota 46%. Una crescita esponenziale visto che nel periodo pre Covid, solo per dare qualche riferimento temporale si era, nel 2009 circa al 24% arrivando nel 2014 al 37% attestando così, negli ultimi dieci anni, una crescita in percentuale variabile dal 7 al 9%. Lo conferma l’amministratore delegato di Azimut Spa Multiservizi, Stefano Di Stefano che sottolinea come «la scelta della cremazione delle salme è un trend in costante e progressiva crescita sia a Faenza sia a Ravenna dove la percentuale raggiunge circa il 36/38%».

ALTISSIMI NUMERI
Nel corso degli anni la decisione delle persone per il loro ultimo viaggio è netta: sono infatti sempre più le cremazioni. Partite nel 1999 con una trentina di casi si è arrivati oggi a numeri ben diversi. Di fatto si èsuperata la metà delle salme cremate rispetto ai deceduti annuali. La percentuale arriva a essere cowsì del 53% con 407 deceduti cremati sui 772 morti nel 2022 a Faenza.

PRIMO CREMATORIO
Quello di Faenza è stato di fatto il primo forno costruito e avviato in Romagna. Era il 1998 quando terminarono i lavori all’interno del Cimitero dell’Osservanza per la sua creazione. Già nel gennaio dell’anno successivo le prime salme cremate. Da lì un continuo aumento. Anche perché la stessa Chiesa, sulla possibilità di farsi ridurre in cenere piuttosto che riposare in eterno in una bara, in quegli anni ha permesso maggiore flessibilità. La partenza avvenuta un quarto di secolo fa permetteva la possibilità di funzionare per un massimo di otto ore al giorno effettuando fino a un massimo di quattro incenerimenti al giorno. In quegli anni la richiesta di cremazione era di 30 unità all’anno e serviva un bacino molto ampio visto che allora erano presenti strutture similari solo a Ferrara, Bologna e Reggio Emilia. Sempre in quel periodo le spese per il servizio ernao, per i faentini, interamente a carico del Comune.  

DIVERSI INTERVENTI
La struttura per la cremazione è stata ammodernata nel corso degli anni. Tra i più importanti interventi ci sono quelli del 2009, con circa 200mila eruo di spesa, seguiti poi da lavori di ammodernamento radicale di alcuni anni fa. Con l’intervento del 2009 il crematorio rimase fermo un mese a seguito di una straordinaria manutenzione che ha riguardato lavori di rifacimento della parte refrattaria del forno e un adeguamento alle normative di abbattimento dei fumi, al fine di migliorare la sicurezza e ridurre l’emissione di inquinanti nell’atmosfera. In quell’occasione è stato anche installato un nuovo scambiatore aria-acqua allo scopo di utilizzare le alte temperature che si producono con le cremazioni (più di 800 gradi) per alimentare l’impianto di riscaldamento degli uffici prersenti, della chiesa e della camera mortuaria. Un’energia che viene impiegata d’estate per i condizionatori e viene ceduta al centro Marconi. Il secondo step è stato quello del 2017 quando dal gennaio a settembre la struttura non ha operato in quanto soggetta a importanti e onerosi, circa 750mila euro, interventi di ammodernamento strutturale e tecnologico.  Di fatto con la sostituzione del forno con uno più moderno ed efficiente.

CARO DEFUNTO
L’amministrazione comunale faentina ha approvato la nuova tariffazione per la cremazione delle salme. Per il 2023 nella «Faenza che fu» di viale Marconi, il cimitero più grande dei 33 presenti sul territorio manfredo, la società Azimut S.p.A., che ne gestisce i servizi cimiteriali, l’aumento è per quasi tutte le tariffe del 4%, ad eccezione delle tariffe per la concessione di aree e per la retrocessione di loculi. Le tariffe di cremazione e dispersione, sono rivalutate in base al tasso di inflazione programmata e, ogni tre anni, con Decreto ministeriale, viene stabilito il riallineamento delle tariffe al tasso di inflazione reale. Applicando i tassi di inflazione programmata aggiornati al 28 settembre 2022, a livello generale la tariffa massima di cremazione 2023 risulta pari ad 559,69 euro e la tariffa massima di dispersione a 226,14 euro. Il costo, nel corso degli ultimi vent’anni è sempre stato in crescita basti pensare che per gli stessi servizi, nel 2002, il costo era di 396 euro per la cremazione e di 160 euro per la dispersione. «Dobbiamo però ricordare - afferma l’amministratore delegato di Azimut, Stefano Di Stefano - che quest’ultimo adeguamento non è pari all’inflazione reale che sarebbe stata dell’11%. Inoltre - aggiunge - per i residenti, a differenza di altre strutture che invece lo fanno per i non residenti, applichiamo anche scontistiche aggiuntive che possiamo dire si avvicinino al 20%». Di conseguenza a Faenza le tariffe proposte dalla società Azimut e approvate per il 2023 risultano pari ad 517,26 euro per la cremazione e pari a 208,99 euro per la dispersione. Infine, come previsto dalla Legge di Bilancio per il 2020, è possibile beneficiare della detrazione Irpef del 19% qualora il pagamento delle spese funebri avvenga mediante le seguenti modalità tracciabili come bonifico bancario, postale o ulteriori sistemi tra cui carte di debito, di credito e prepagate, assegni bancari e circolari.
Compila questo modulo per scrivere un commento
Nome:
Commento:
Settesere Community
Abbonati on-line
al settimanale Setteserequi!

SCOPRI COME
Scarica la nostra App!
Scarica la nostra APP
Follow Us
Facebook
Instagram
Youtube
Logo Settesere
Facebook  Twitter   Youtube
Redazione di Faenza

Via Severoli, 16 A
Tel. +39 0546/20535
E-mail: direttore@settesere.it
Privacy & Cookie Policy - Preferenze Cookie
Redazione di Ravenna

via Arcivescovo Gerberto 17
Tel 0544/1880790
E-mail direttore@settesere.it

Pubblicità

Per la pubblicità su SettesereQui e Settesere.it potete rivolgervi a: Media Romagna
Ravenna - tel. 0544/1880790
Faenza - tel. 0546/20535
E-mail: pubblicita@settesere.it

Credits TITANKA! Spa
Setteserequi è una testata registrata presso il Tribunale di Ravenna al n.457 del 03/10/1964 - Numero iscrizione al Registro degli Operatori di Comunicazione:
23201- Direttore responsabile Manuel Poletti - Editore “Media Romagna” cooperativa di giornalisti con sede a Ravenna, Arcivescovo Gerberto 17.
La testata fruisce dei contributi diretti editoria L. 198/2016 e d.lgs. 70/2017 (ex L. 250/90).
Contributi incassati

settesere it notizie-romagna-faenza-a-25-anni-dallentrata-in-funzione-del-forno-il-primo-in-romagna-oggi-il-53-decide-di-farsi-cremare-n37620 005
Licenza contenuti Tutti i contenuti del sito sono disponibili in licenza Creative Commons Attribuzione