Doppio weekend nei luoghi del Fai in provincia di Ravenna

Romagna | 16 Ottobre 2020 Cultura
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Federico Savini
«Due fine settimana di aperture anziché uno solo hanno a che fare, naturalmente, con l’annullamento degli eventi di primavera. Era giusto fare uno sforzo in più, da parte di noi volontari. E ci teniamo a rassicurare il pubblico sulla sicurezza nella quale si svolgeranno le visite, tutte su prenotazione e in numero contingentato. Per di più, in luoghi grandi, in qualche caso anche all’aperto». Sono queste, nelle parole di Claudia Giuliani, capo-delegazione di Ravenna, le premesse e gli auspici del Fondo Ambiente Italiano alla vigilia dell’importante appuntamento con le Giornate Fai d’Autunno 2020, che dopo la quarantena primaverile si organizzeranno per l’appunto su due fine settimana, nelle giornate del 17, 18, 24 e 25 settembre.
Detto che non proprio tutti i luoghi prescelti saranno vistabili in tutte e quattro le giornate (per prenotare e programmare è bene fare riferimento al sito fondoambiente.it/), in provincia di Ravenna la delegazione del Fai ha organizzato visite in sette luoghi: basilica di San Govanni Evangelista a Ravenna, oltre alla biblioteca Classense, Palazzo San Giacomo a Russi, Villa Emaldi a Faenza, museo Mascagni a Bagnara e due luoghi di Bagnacavallo: il Podere Pantaleone e la pieve di San Pietro in Sylvis.
«Nonostante la quarantena e l’annullamento delle Giornate di Primavera, i volontari del Fai hanno sempre continuato a lavorare - spiega Claudia Giuliani -. Così, siamo riusciti a organizzare due fine settimana di visite».
Per mantenere la sicurezza come funzioneranno le visite?
«Anzitutto saranno su prenotazione, scaglionate e con ingressi contingentati, di 15 persone per volta che saranno dotate di mascherina e dovranno rispettare le distanze. E’ molto semplice prenotare sul sito del Fai e consigliamo di farlo on-line. In situ, oltre ai volontari del Fai ci saranno anche Protezione Civile e Carabinieri. Siamo i primi a considerare la salute pubblica la più grande fra le priorità».
Partendo da Ravenna, i luoghi sono due, legati fra loro…
«Il nostro focus è sulla Basilica di San Giovanni Evangelista, visitabile in tutte le giornate, su prenotazione ogni 30 minuti dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18. E’ la più antica basilica della città, nota, ma con la rilevante novità dell’apertura del chiostro rinascimentale, che per molto tempo non è stato visitabile. La visita in Classense c’entra sempre con la basilica, perché nella sala dei mosaici della biblioteca c’è il manoscritto miniato Tractatus hedificationis et constructionis Ecclesie sancti Joannis Evangeliste, nel quale vengono riprodotte alcune decorazione dell’abside della chiesa, andato perduto, cosa che rende ovviamente questo manoscritto anche più importante della sua semplice, e abbacinante bellezza (visite sabato 17 e sabato 24, su prenotazione ogni 45 minuti dalle 9.30 alle 12.30). E’ un’occasione unica, perché esporre i libri è difficile e in questo caso il manoscritto verrà illustrato da guide esperte. Uno dei testi del volume, tra l’altro, è stato composto dall’arcivescovo ravennate Rinaldo da Concorezzo, grande personaggio che probabilmente conobbe Dante, anche perché morì a Ravenna un mese prima di lui».
A Russi San Giacomo è un classico. Ma c’è una particolarità.
«Sì, il Fai è legatissimo al palazzo e gli attuali lavori al pian terreno costituiscono un elemento di novità. Sarà l’occasione per conoscere i particolari anche tecnici del restauro (17, 18, 24 e 25 ottobre, dalle 14 alle 17.30 ogni 30 minuti)».
Villa Emaldi a Faenza è un caso diverso?
«Fin qui le apertura sono possibili grazie a importanti sinergie con gli enti pubblici, invece nel caso della splendida villa Emaldi, che sorge all’altezza di Errano, i proprietari apriranno villa e parco, con generosità, per semplice amore della divulgazione. Il Fai è celebre per l’apertura di luoghi privati normalmente non visitabili, ma negli ultimi anni il focus è cambiato, più in direzione dell’architettura religiosa e di quella civile. Il caso di Villa Emaldi, specie in questo periodo, è anche più prezioso per questo (domenica 25 ottobre, dalle 10 alle 14)».
E in Bassa Romagna?
«Ci sono tre luoghi, grazie all’impegno della delegazione di Lugo. Due luoghi sono a Bagnacavallo; anzitutto il Podere Pantaleone, luogo di interesse naturalistico riconosciuto dalla Comunità Europea che sarà visitabile con le guide nei due sabati dalle 9 alle 13, ogni 30 minuti, e le domeniche dalle 9 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30. Ancora più particolari saranno però le visite notturne, molto suggestive, alle 19.30 e alle 20.30. Poi apriremo la pieve romanica di San Pietro in Sylvis, sicuramente tra le meglio conservate in Romagna, con affreschi di matrice giottesca attribuiti a Pietro da Rimini (visite nei quattro giorni dalle 9 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30, ogni 30 minuti). Infine c’è il museo Mascagni di Bagnara, ancora poco conosciuto e nato grazie ad Anna Lolli, compagna del compositore di origini bagnaresi. Qui sarà possibile visionare i manoscritti originali di Mascagni con le guide, nel 75° anniversario della sua morte (domenica dalle 17 alle 20)».
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