Crescono le vendite e gli apprezzamenti per gli spirits a base Trebbiano e Sangiovese targati Terre Cevico

Riccardo Isola - La Romagna da bere non sta certo ferma. Anche se il consumo del vino a livello quotidiano cala, lo dicono tutte le statistiche e le ricerche di mercato a livello nazionale, c’è però chi a questa contrazione, dovuta essenzialmente a una storica differenziazione degli stili di consumo, cerca di reagire. Lo ha fatto anche in maniera anticipatoria. Un esempio? Beh, il segmento degli spiritz made in Romagna firmati da Terre Cevico. La cooperativa lughese, infatti, ormai da diversi anni, precisamente da quasi una decina, ha deciso di sondare e percorrere traiettorie in calice alternative. Come? Puntando sul Romagna Spritz o sulla Sangria a base Sangiovese. Sempre e ovviamente del territorio. Drink che vogliono e cercano d’intercettare stili e palati che di vino, in quanto tale, forse non ne vogliono proprio sentire parlare. Sono prodotti facili, immediati, semplici, divertenti e freschi. Sono una risposta «fun» a complessità di mercato che altrimenti sarebbero difficili da conquistare. Soprattutto quando sono legati alle giovani genrazioni. Il mondo dell’aperitivo, della mixology, quindi. Quegli ambiti di gusto forse più affini alle esigenze della cosideetta generazione Alpha, ma che possono anche essere alfabetizzazione del gusto anche per quelle ancora più recenti. O almeno così lo si spera. Lo conferma Marco Nannetti: «come Terre Cevico abbiamo voluto, da diversi anni, provare a differenziare la nostra offerta che pur basandosi su basi enoiche tradizionali e territoriali, proveniente da quella base sociale fatta da centinia e centinaia di produttori, possano intercettare stili, mode, gusti e palati differenti. Ecco quindi, quasi oltre una decina di anni fa lanciare sul mercato la nostra Sangria made in Romagna. Una bevanda fortemente vocata alla socialità e all’estate - prosegue l’ex presidente della cooperativa - che, seppur tutelata come marchio a livello Europeo, può essere declinata in versioni “territoriali” extra penisola Iberica». Si parte, in questo caso da una base di vino rosso fermo, il Sangiovese, a cui vengono aggiunte infusi naturali realizzati dalla stessa cooperativa, per la precisione dalla Sprint Distillery di Cotignola. Tutto naturale e tutto pronto all’uso. Basta metterla in frigorifero e magari aggiungere qualche cubetto di ghiaccio e qualche fetta di frutta fresca e il drink è pronto per accompagnare le caldi estati. Ma a crescere a percentuali a doppia cifra percentuali in questi ultimi anni, otto per la precisione, sono le referenze legate al mondo dell’aperitivo, nel caso specifico quello dello Spritz. La cooperativa, infatti, realizza tre differenti referenze rientranti all’interno del segmento Spritz Mix aperitivo ready to drink. Uno tradizionalmente legato alla tipologia «Arancio», (richiamante il gusto dell’Aperol-Spritz) uno «Rosso» (legato all’eco del Campari-Spritz) e uno «Lemon». Sono «prodotti totalmente realizzati in casa - sottoliena Nannetti - che partono dalla base del nostro Trebbiano spumante a cui si aggiunge la parte aromatica, sempre realizzata con ingredienti naturali, legata alla ricerca di botaniche e gusti che realizziamo in casa, grazie alla ricerca effettuata all’interno della Sprint Distillery di Cotignola». Una differenziazione che «sta conquistando sempre di più ambiti di mercato che magari per noi prima non erano così impattanti. Dare un prodotto di qualità, pronto all’uso, in formati differenti che vanno dalla lattina alla bottiglia di vetro per il privato, fino ad arrivare a fusti da 20 litri, per il mondo dell’Horeca, sta dando i suoi risultati. Sia sul mercato nazionale - precisa il dirigente cooperativo - anche e soprattutto lungo la nostra riviera, sia a livello estero, con numeri in costante crescita». E quindi, questa estate, magari sul bagnasciuga del nostro Adriatico, quando avrete quella sete improcastinabile, allora al balcone del bar dello stabilento provate a chiedere, con curiosità gustonautica ... «Scusi baresta, un Trebbian-spritz... Per piasgér?». Salute!