Cesena, l’Amministrazione comunale progetta una nuova vita per l’ex mulino di Serravalle, l’ex Lazzaretto e l’Acquedotto di Ponte Abbadesse

Romagna | 30 Settembre 2024 Cronaca
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Luoghi antichi che ripercorrono pagine importanti della storia di Cesena. Con l’intento di valorizzare e dare nuova vita a tre immobili comunali distribuiti in città, l’Amministrazione di Cesena avvia una procedura ad evidenza pubblica per l’affidamento, mediante una concessione di 50 anni, dell’ex Lazzaretto e dell’ex Mulino di Serravalle, e di venti anni, per il vecchio Acquedotto di Ponte Abbadesse.
 
 “Questi tre luoghi del patrimonio comunale – commenta l’Assessore con delega al patrimonio Christian Castorri – sono ben noti ai cesenati non solo perché si trovano in vie particolarmente centrali e frequentate della nostra città, via Mulini, via Mura di Porta Fiume e via Sorrivoli, ma anche per aver ricoperto, in epoche passate, una funzione sociale importante legata allo sviluppo della nostra città. Con l’evoluzione dei tempi, l’avvento della modernità e il relativo cambio generazionale, questi presidi, che ospitavano al loro interno servizi sociali, idrici e legati alla sfera lavorativa necessari alla comunità, hanno perso il loro valore sociale fino a cadere totalmente in disuso. La finalità principale del bando – prosegue l’Assessore – è quella di concedere a privati questi beni di proprietà dell’Ente per rendere possibile una loro riqualificazione e rifunzionalizzazione tramite interventi di recupero, restauro e ristrutturazione che favoriscano l’avvio di attività economiche ma anche di attività di servizio per la collettività. Si tratta di una soluzione già adottata precedentemente con riferimento ad alcuni luoghi di proprietà dell’Ente interessati da uno specifico iter di valorizzazione e di riqualificazione”. Gli interventi da eseguire da eventuali parti interessate dovranno garantire la tutela e la conservazione del carattere storico, artistico e identitario del bene, nonché essere finalizzati all’attivazione di servizi per la città.
 
L’ex acquedotto di Ponte Abbadesse, che si trova in via Sorrivoli all’intersezione con via del Torrente, era un serbatoio dell’acquedotto ottocentesco, ed è composto da un piano fuori terra, dalla forma a croce greca e il soffitto con volta a “crociera” poligonale. La struttura è realizzata in muratura portante rifinita esternamente a faccia a vista ed internamente intonacata, e da un piano interrato. Dall’interno del locale di deposito si accede, tramite una botola a pavimento, al serbatoio vero e proprio ora in disuso. L’immobile venne realizzato dal Comune di Cesena nella valletta di Ponte Abbadesse per soddisfare parte delle esigenze idriche della città, in seguito tale acquedotto andò in disuso e sostituito dalla realizzazione di vari altri pozzi di captazione in prossimità del Fiume Savio e da altri serbatoi (in prossimità della Rocca Malatestiana e dell’Abbazia della Madonna Monte).

L’ex Lazzaretto, nel Settecento ‘casa’ di malati terminali, nell’Ottocento filanda, e successivamente Lazzaretto per malati infettivi gravi, da cui prende l’attuale denominazione, di recente è stato adibito ad officina di un fabbro. L’intero complesso costituisce parte integrante della cinta muraria del XIV secolo ed è situato nella zona più avanzata verso ovest della cortina fortificata. L’immobile si trova in centro storico, alle spalle del complesso di San Domenico e nei pressi del giardino pubblico “20 Ottobre 1944 liberazione di Cesena”. Tutti gli ambienti sono attualmente inutilizzati e si presentano in avanzato stato di degrado, necessita di un importante intervento di recupero con lavori strutturali per ripristinare sia la struttura portante che la copertura, oltre ai necessari interventi di adeguamento impiantistico. Eventuali lavori di riqualificazione dovranno essere progettati con lo scopo di trasformare questi spazi in un polo sociale e/o culturale oppure nella sede di uffici pubblici.
 
L’ex Mulino di Serravalle, nei pressi dell’omonimo giardino pubblico, è in muratura portante, in origine intonacata, con solai in legno e copertura in coppi. Il complesso si sviluppa su due livelli fuori terra e uno interrato. Il piano terreno è caratterizzato da un ampio locale adibito a deposito con strutture portanti ad arco, sia policentrici che a tutto sesto, poggianti su pilastri cruciformi in mattoni. Il primo piano ha una destinazione residenziale ed è suddiviso in tre alloggi, ciascuno con ingresso indipendente, realizzati in epoca antecedente il 1940. Il seminterrato comprende due vani, uno completamente interrato e l’altro solo parzialmente. Anche in questo caso eventuali lavori dovranno essere realizzati con lo scopo di dare vita a una realtà culturale, sociale, pubblica, oppure a uno spazio destinato alla ristorazione, a un pubblico esercizio, o da adibire a ostello per giovani.
 
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