Casola, fino a domenica oltre 2.000 speleologi arriveranno nella vena del Gesso

Romagna | 03 Novembre 2018 Cronaca
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Sandro Bassi - Dall’1 al 4 novembre, come già altre sette volte, Casola Velsenio sarà letteralmente invasa dagli speleologi, quest’anno accorsi per «Nuvole 2018». Da tutta Italia, anzi, da tutto il mondo, perché si tratta di un raduno talmente cresciuto nel tempo (come credibilità, autorevolezza ed efficienza, ma insomma diciamo pure che nel suo genere è semplicemente «il più bello») da richiamare anche esploratori sotterranei dal Messico, Cuba oltre che da diverse altre nazioni europee.
Gli appuntamenti – qualcuno li chiama festival – di speleologia sono nati negli anni Ottanta sostanzialmente come occasione per proiettare materiale audiovisivo, allora limitato ai classici documentari di diapositive e a qualche film. Tutto realizzato in modo molto artigianale ma indispensabile per un settore come questo che non ha stadi, palazzetti sportivi, televisioni e nemmeno un pubblico pagante.
Quasi subito si è aggiunta nella formula degli incontri anche la dimensione fieristica, altro settore molto richiesto vista l’esigenza, qui, di materiale molto tecnico e molto specializzato a fronte di una inevitabile scarsità di negozi.
«E tutto ciò ovviamente c’è ancora - precisa Stefano Olivucci, uno degli storici organizzatori - ma possiamo dire che è cresciuta anche e soprattutto la parte culturale e dei contenuti divulgativi: dai convegni, alle visite guidate in grotta e più in generale alle aree carsiche nei loro valori ambientali, fino a quella ricreativa e, perché no, anche enogastronomica intesa come conoscenza di altre realtà regionali. Chi ha mangiato il fricco degli speleo triestini o i malloreddu di quelli sardi capisce bene cosa voglio dire».
Fino al 1993 l’unica sede per questi festival era il paese di Costacciaro, fra Umbria e Marche. Poi si fece avanti Casola che ancora è in prima fila. C’è una spiegazione per il successo indiscusso?
«A Casola c’era, e soprattutto c’è, un gruppo di appassionati, c’è la Vena del Gesso con le sue grotte, ma soprattutto c’è un’amministrazione comunale, e prima ancora una cittadinanza, accogliente, ricettiva e molto collaborativa. Quasi per paradosso, ma a pensarci bene neanche tanto, in una grande città una cosa così non sarebbe neanche ipotizzabile malgrado l’offerta di molte più strutture come teatri, palestre, sale pubbliche e così via».
Però resta il fatto che gli speleologi costituiscono una nicchia. Simpatica e curiosa fin che si vuole, ma pur sempre una nicchia…
«Vero, ma proprio per questo sono cresciuti anche gli sforzi divulgativi e informativi. Nel programma di questa edizione del raduno abbiamo incluso argomenti di interesse generale: il clima e le sue modificazioni, il riconoscimento Unesco per la Vena del Gesso, i problemi ambientali delle aree carsiche… insomma, non ci sono solo pozzi e stalattiti».
Infine, trattandosi di un raduno molto articolato e complesso, c’è una quota di iscrizione?
«Ci sono parecchi spazi ad accesso libero: le mostre, alcune proiezioni, lo speleo-bar, le sale delle associazioni. Casola sarà invasa da speleo, è vero, ma invitiamo a venire anche tutti coloro che sono interessati al territorio perché lo speleologo non è più uno stravagante esploratore di un mondo ignoto, ma un geografo a tutti gli effetti».

TUTTI  I NUMERI
Il raduno internazionale «Nuvole Casola 2018» porta in seno un ricco carnet di eventi, laboratori, escursioni in grotta e sul territorio, concerti, video proiezioni ed eventi di divulgazione e approfondimento sulla speleologia. Un variegato programma distribuito su tutta l’area urbana. Per l’occasione, l’organizzazione, oltre al pernottamento in strutture ricettive tradizionali, ha predisposto quattro aree per il campeggio. Per sfamare le migliaia di persone presenti a Casola sono tre gli speleo bar allestiti, all’interno dei quali si terranno una ventina di concerti ed eventi live. Qui ci sono diciotto stand che distribuiscono cibo e bevande tipiche di ogni regione d’appartenenza. Qui troviamo due aree espositive dedicate all’attrezzatura speleologica e ai materiali per la montagna, una ventina gli spazi, pubblici e privati, dove si tengono gli incontri e sono allestite una quarantina di mostre tematiche legate al mondo speleo e affini. Si aggiunge poi, per l’intera durata della manifestazione, un «Kinder garden» dove i bambini possono seguire laboratori dedicati. Non mancano le escursioni, 23 in grotta e quattro nella Vena del Gesso.
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