Calcio, intervista al portiere Giacomo Venturi (Reggiana): "Un mio compagno positivo al Coronavirus: vi racconto la quarantena nella mia Faenza"
Lorenzo Pelliconi
Ormai la paura è passata e questa è indiscutibilmente la notizia migliore in un periodo davvero difficile. Ma il Covid-19, qualche settimana fa, ha colpito pure la Reggiana (o Reggio Audace) del portiere faentino Giacomo Venturi. Infatti, il compagno di squadra di Venturi, il 28enne Alessandro Favalli, difensore classe 1992 e figlio d’arte (il padre Giuseppe ha indossato tra le altre le maglie di Milan e Lazio), ha riscontrato la positività a inizio marzo e prontamente la società Reggiana ha comunicato l’esito del tampone, procedendo immediatamente con le dovute comunicazioni agli enti sanitari e seguendo fin da subito la profilassi per tutta la squadra. Da quel giorno, anche a seguito del Decreto della Presidenza del Consiglio (Dpcm del 9 marzo) che ha determinato la chiusura di buona parte delle attività, fra cui quelle sportive, la squadra non si è più allenata e si è messa in quarantena. «Dopo la partita giocata in trasferta a Gubbio, terminata 0-0 il 23 febbraio, siamo tornati in tranquillità a Reggio Emilia - racconta Venturi - e la settimana dopo, l’ultima di febbraio, ci siamo allenati tutti insieme fino al sabato 29, prima di tornare a casa per godere di due giorni di riposo, la domenica 1 e lunedì 2 marzo, dal momento che già il campionato era stato sospeso. Purtroppo, successivamente a questo breve periodo di riposo, la società ci ha informato che il nostro compagno Favalli aveva avuto contatti a una cena con i nonni, trovati poi positivi al Coronavirus - continua l’estremo difensore faentino - per cui sono stati sospesi tutti gli allenamenti e la squadra si è praticamente tutta messa in quarantena. Solo poi in settimana abbiamo avuto la notizia della positività confermata per Alessandro, a cui siamo stati fin da subito vicini moralmente. Ha avuto alcuni sintomi non pesanti, come febbre e raffreddore. Insomma, i sintomi di una normale influenza. Poi è passato tutto in qualche giorno, fortunatamente, ed è stato in isolamento, come del resto tutti noi che fino al sabato 29 avevamo condiviso allenamenti e spogliatoio». Venturi vuole rimarcare ancora una volta la grande serietà e la presenza della Reggiana in questa situazione, come già era avvenuto per il grave incidente subito dallo stesso portiere faentino nella prima parte della stagione, dalla quale è prontamente guarito: «La società è stata vicina ad Alessandro come a tutti noi, tutte le procedure di profilassi e di gestione del caso sono state fatte nel migliore dei modi. Quindi faccio un applauso alla Reggiana, che ha dimostrato come sempre grande serietà e un ottimo approccio. Io ora sono a casa a Faenza con la mia compagna e lo sono stato per tutto marzo - continua Giacomo - e attendo per vedere quello che succederà. Inizialmente si pensava che gli allenamenti potessero ripartire dopo il 3 aprile, ma è chiaro che dovremo attendere probabilmente nuove disposizioni. Al momento non c’è ancora una data certa su quando potremo almeno ricominciare ad allenarci. Auspichiamo comunque il prima possibile, compatibilmente con le giuste precauzioni dell’emergenza sanitaria». Venturi prende fiato e ricomincia: «Questo perchè - conclude il portiere - non sarà facile ripartire al meglio per chiudere il campionato. Più di un mese di inattività per partite ufficiali (ma i tempi si allungheranno in caso di ripresa, ndr) si farà sentire sulle gambe. Molte squadre hanno da recuperare delle partite oltre a tutte quelle da giocare. E’ probabile che i campionati si prolungheranno fino all’estate, ma ripeto, navighiamo a vista, nel senso che non c’è assolutamente nulla di definito. Aspettiamo quello che sarà deciso dal governo e, di conseguenza, dalla Federazione».