Brisighella, scoperto un raro pipistrello mai visto prima nella Vena del Gesso (foto Francesco Grazioli)

Romagna | 08 Febbraio 2019 Cronaca
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Sandro Bassi - Una nuova e rara specie di pipistrello, non ancora segnalata per il Parco della Vena del Gesso, è stata trovata al Carnè di Brisighella. Si tratta del Vespertilio di Bechstein (Myotis bechsteini), abitatore di boschi collinari e montani. Un passo indietro: delle oltre trenta specie di chirotteri (pipistrelli) presenti nella fauna italiana, alcune frequentano cavità rocciose, naturali o artificiali, quindi grotte, miniere, cantine, solai, eccetera, mentre altre tendono a rifugiarsi nei cavi dei vecchi alberi, all’interno dei tronchi o sotto cortecce; il nostro vespertilio rientra fra queste ultime.
Le circostanze del suo ritrovamento sono curiose: un esemplare volante in piena notte è rimasto intrappolato in una delle reti per inanellare gli uccelli stese al Carnè da un ornitologo, Fabrizio Borghesi: «Erano le 4 di mattina - racconta - e, forse attratto dagli insetti che vorticavano attorno alla mia torcia, un pipistrello si è avvicinato al punto da impattare nella rete. Durante gli otto anni di queste ricerche mi era capitato talvolta di catturare chirotteri, ma non come questo. L’ho subito fotografato e poi liberato e si è rivelato essere una specie non ancora nota per il Parco».
«Caratteristico per le orecchie di grandi dimensioni - spiega Massimo Bertozzi, naturalista che ha identificato l’animale - il Myotis bechsteini va ad aggiungersi alla già lunga lista dei chirotteri del Parco, che con lui tocca le 20 specie; si tratta di una specie rara, o meglio, certo sottostimata per via della sua elusività e della strana tipologia dei rifugi scelti: cavità negli alberi o sotto le cortecce, dove semplicemente l’uomo non va a cercare. In ogni caso è un segnale molto importante e positivo per la ricchezza biologica dell’ambiente».
La Vena del Gesso, grazie alle sue 230 grotte e al suo habitat ancora ben conservato, è uno dei principali siti-rifugio di pipistrelli a livello regionale ma forse anche nazionale. Ben note, da oltre mezzo secolo, sono le grandi colonie svernanti alla Tanaccia di Brisighella (almeno 2mila esemplari), alla Grotta del Re Tiberio e in altre cavità. In alcune di queste fin dalla tarda primavera si formano le nursery, cioè colonie riproduttive composte da femmine che qui partoriscono e allattano i piccoli. 
Il Myotis becsteini recentemente scoperto è considerato «specie minacciata» a livello europeo ed è quindi inserito nella Lista Rossa delle specie rare o prossime a diventarlo. Inutile precisare infine che, come tutti gli altri pipistrelli, è del tutto innocuo per l’uomo (non trasmette malattie né tantomeno si attacca ai capelli) ed è anzi utile, nutrendosi esclusivamente di insetti. 
Nella foto di Francesco Grazioli un esempio di questo tipo di pipistrello
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