Basket A2, l'OraSì Ravenna ha scoperto subito Vrankic: «Non mi aspettavo un esordio così»
Riccardo Sabadini
L’impatto con la sua nuova casa è stato decisamente il migliore possibile: 16 punti, 7 rimbalzi e due stoppate ma soprattutto una fondamentale vittoria in rimonta dal -9 a cinque minuti dalla fine contro Chiusi ottenuta con un canestro da tre punti sulla sirena di Danilo Petrovic. Josip Vrankic si è presentato ai suoi nuovi tifosi con una prestazione solida, nonostante i soli due allenamenti con i nuovi compagni, ed è risultato subito decisivo per una vittoria che può cambiare i destini della stagione dell’OraSì.
Vrankic, difficile immaginare esordio migliore per lei...
«È stato davvero divertente, non capita tutti i giorni di vincere una partita con un tiro all’ultimo secondo! Ma è stato tutto fantastico, siamo stati bravi e caparbi, rimontando dal -10, in ogni momento di difficoltà ci siamo compattati ed abbiamo combattuto insieme e questo è il punto da cui dobbiamo partire in tutte le gare che verranno, col supporto dei nostri tifosi che sono stati eccezionali».
È a Ravenna da poco, quali sono le sue prime impressioni, sulla squadra e sulla città?
«La mia prima impressione su Ravenna è stata ottima: sono stato davvero contento di iniziare con una vittoria, che è la cosa più importante per me, e anche l’accoglienza dei compagni è stata fantastica. Mi hanno subito accolto con grande entusiasmo, aiutandomi ad entrare all’interno del gruppo. La città la sto cominciando ad esplorare: so che ci sono tanti siti culturali, non mancherò di visitarli».
Lei ha condiviso l’esperienza del college con Guglielmo Caruso, ala-pivot che ora milita a Varese, vi siete sentiti prima del suo approdo in Italia?
«Guglielmo è uno dei miei amici più stretti, abbiamo condiviso tre anni a Santa Clara e la sua opinione ha avuto una grande influenza sulla mia scelta di venire in Italia, abbiamo parlato tanto di diversi aspetti. Io sono molto contento perché l’Italia è un paese meraviglioso, molto simile alla Croazia, le persone sono molto gentili e disponibili e la scelta che ho fatto non è stata dettata solo dall’ambito pallacanestro ma anche dallo stile di vita».
Quali sono i suoi obiettivi?
«Il mio obiettivo è di continuare proprio come ho cominciato: all’esordio con Ravenna abbiamo vinto e voglio continuare a vincere ogni singola partita, vincere è la cosa più divertente per un giocatore. Il mio obiettivo personale invece è di fare tutto quello che è nelle mie corde per aiutare la squadra a vincere, siamo tutti competitivi, gli allenamenti sono intensi e dobbiamo far di tutto per ottenere la salvezza».
Perché indossa il numero 13?
«Lo indosso praticamente da quando ho cominciato a giocare a pallacanestro ed era anche il numero che utilizzava mio padre. Sono contento di poterlo indossare anche qui a Ravenna, è importante per me».
Quali sono i suoi idoli sportivi?
«Vista la mia provenienza dico alcuni dei nomi che hanno fatto la storia del basket slavo, Drazen Petrovic, Toni Kukoc e Vlade Divac. Sono principalmente loro la ragione per cui gioco a basket, hanno reso orgoglioso il nostro popolo e sono i modelli a cui mi sono ispirato».
E l’Nba? La vive come un obiettivo concreto o un sogno?
«Approdare in Nba, così come vestire la maglia della nazionale (croata o canadese, ndr) è un sogno, un obiettivo che mi sono posto ma per il momento preferisco concentrarmi sulle sfide sportive che il presente mi offre: uno step alla volta voglio costruire la mia carriera, continuando a crescere anno dopo anno, per arrivare più lontano possibile».