Basket A2, l'OraSì e le gare interne lontano da Ravenna; Lotesoriere: «Per la squadra non cambia nulla: al De Andrè non ci allenavamo mai»

Cerco casa disperatamente non è solo il titolo di un vecchio format televisivo di successo, condotto dall’elegantissima Paola Marella. Calibrato su Ravenna, è anche e soprattutto un grido lanciato da diverse settimane dalla più importante società di basket della città, che a meno di un mese dall’inizio del campionato non sa ancora (fino al momento di andare in stampa non era stato comunicato nulla in via ufficiale) dove giocherà le gare casalinghe della nuova stagione. Di sicuro non al Pala De Andrè, a causa degli altissimi costi delle utenze, lievitati in modo esponenziale, come spiegato chiaramente alla città dal direttore generale Giorgio Bottaro nelle scorse settimane. Il deus ex machina del basket giallorosso - da noi contattato nuovamente all’inizio di questa settimana - ha scelto di non aggiungere altro: «La decisione sulla sede delle nostre gare casalinghe - si è limitato a riferire - verrà ufficializzata la prossima settimana per cui a tempo debito informeremo tutti di quale sarà la nostra destinazione». In ballo ci sono il Pala Cattani di Faenza, dove l’OraSì ha spesso giocato negli ultimi anni, e il Carisport di Cesena, nel frattempo abbandonato dai Tigers, trasferitisi a Cervia.
Sulla carta il trasferimento fuori Ravenna sembrerebbe poter impattare sulla squadra in maniera importante, ma in realtà coach Alessandro Lotesoriere è assolutamente tranquillo e fiducioso: «Sono sincero, per me non cambia assolutamente nulla, da quando alleno a Ravenna abbiamo sempre giocato al Pala De Andrè facendo solamente tiro la domenica mattina, allenandoci tutta la settimana al PalaCosta, quindi avremo le stesse difficoltà che abbiamo avuto da sempre, soprattutto nelle prime partite quando mancano i punti di riferimento e il sentirsi a casa».
Poi arriva da Lotesoriere anche una considerazione assolutamente significativa sulla situazione dei giallorossi in questi anni: «Per assurdo, quando siamo stati costretti a trasferirci a Faenza per l’indisponibilità del palazzo, abbiamo avuto più possibilità di allenarci lì che al Pala de Andrè, quindi dal punto di vista della squadra riusciremo ad allenarci di più giocando in un altro impianto, anche se sembra pazzesco e davvero paradossale. Per il pubblico so che può cambiare qualcosa, ci mancherebbe, ma ci sono tanti esempi di squadre che sono state costrette a emigrare, per lavori al palazzetto o indisponibilità temporanee, mi piace vedere questa stagione come l’attesa della nostra nuova casa».
Prima di chiude, coach Lotesoriere lancia un appello: «Sì, ai tifosi posso solo fare l’appello di sostenerci e starci vicino quest’anno, di provare a fare questo sacrificio una volta ogni due settimane, cercando di rompere un po’ le abitudini. Perché, ad esempio, nelle grandi città fare venti minuti di auto per andare al palazzetto è una cosa normalissima. Dobbiamo tutti alleggerire questo problema, sapendo che dobbiamo fare un sacrificio enorme quest’anno per mantenere la categoria, per poi poter giocare in un impianto adeguato la prossima stagione, quella che finalmente sarà la nostra casa».