Bagnacavallo, San Michele è più solidale che mai
Federico Savini
Diventa «per l’alluvione» la festa di San Michele, in programma a Bagnacavallo fino a domenica 29 settembre. Doveroso e inevitabile, da parte dell’amministrazione comunale, trasformare l’evento più partecipato dell’anno su questo territorio in una grande opportunità di raccolta fondi per le popolazioni colpite. La scelta è stata condivisa dalle due associazioni di Traversara, ossia «Traversara in fiore» e «Amici della Musica», che hanno deciso di essere comunque presenti anche se con due punti gastronomici in forma ridotta.
«Non è stata una decisione facile e abbiamo condiviso dubbi e perplessità con le associazioni, i volontari, i cittadini e le imprese delle zone colpite - spiega il sindaco di Bagnacavallo Matteo Giacomoni -. A qualcuno sembrerà inopportuno, ma siamo convinti che San Michele possa essere un’occasione per sensibilizzare ancora più su quanto accaduto e dare un deciso contributo alla ricostruzione. Anche lo svago, gli spettacoli per bambini e il luna park sono confermati, perché pensiamo che in questo momento difficile le famiglie abbiano bisogno di uno spazio di normalità. San Michele è da sempre una festa di comunità, e quest’anno lo sarà ancora di più.»
La raccolta fondi vedrà partecipare i punti gastronomici gestiti dalle associazioni, le attività d’impresa e gli eventi culturali: i fondi raccolti saranno destinati alla popolazione e alle attività locali colpite dall’alluvione a Boncellino, Traversara e Villanova.
LE MOSTRE
Come sempre, l’arte è una peculiarità più evidenti di una festa che ha già aperto da un po’ di giorni le sue mostre più importanti. In particolare, all’ex convento di San Francesco è visitabile da un paio di settimane la personale di Ettore Frani «Verso la gioia», nello svolgersi della quale il visitatore della antiche sale conventuali (suggestive di per sé) è chiamato addirittura ad una riflessione sulla vita, l’essenza e l’identità dell’uomo nel cosmo. Molti lavori sono inediti e realizzati appositamente per gli spazi di San Francesco.
Ha inaugurato invece da una settimana, al museo delle Cappuccine dove resterà allestita fino a metà gennaio, l’imponente collettiva «La rivoluzione del segno. La grafica delle avanguardie da Manet e Picasso», percorso che attraverso l’analisi delle opere grafiche di alcuni tra gli artisti che a cavallo tra ’800 e ’900 hanno rinnovato la classicità e introdotto sulla scena artistica quei nuovi canoni destinati a rivoluzionare l’arte conosciuta fino ad allora. Da Goya fino al Novecento la mostra documenta le tappe di un’evoluzione che portato l’arte grafica da una dimensione accademica ad una più intima e personale, che fa sì che ancora oggi queste opere appaiano ai nostri occhi così contemporanee
L’offerta di mostre bagnacavallese è molto ampia, ma per ragioni di spazio ci limitiamo a segnalare la terza grande esposizione, ossia «Carnation&lily» di Chiara Lecca allestita alla chiesa del Suffragio, testimone del rapporto dell’artista modiglianese con gli spazi che la ospitano. Un dialogo che stimola una riflessione sulla presenza umana come elemento imprescindibile per la trasformazione di un volume architettonico in un luogo di culto, e che alterna elementi votivi ad allusioni sull’evoluzione biologica e delle tradizioni culturali.
GLI SPETTACOLI
Il palco centrale della piazza ospiterà venerdì 27 Filippo Graziani e la sua band, con un omaggio al padre Ivan. Sabato 28 toccherà la Rulli Frulli Band e domenica 29 l’orchestra Doremi sarà protagonista di una serata dedicata ai grandi successi del Festival di Sanremo; questo oltre ai con certi nelle chiese e in piazza Nuova, e ai dj set proposti in vari luoghi del centro.
Appuntamenti speciali per bambine e bambini al Giardino dei Semplici (ogni giorno alle 17), in piazza col mercatino dei ragazzi (domenica 29 alle 14) e al teatro Goldoni, sempre domenica 29 alle 18 con «Granny e lupo».
LA GASTRONOMIA
Un’altra delle caratteristiche distintive di San Michele è poi la parte gastronomica della festa, affidata all’omonimo dolce che si può gustare solo in quei giorni e alle caratteristiche osterie aperte in luoghi normalmente chiusi al pubblico nel corso dell’anno, affiancandosi a vari punti enogastronomici e di street food.