Bagnacavallo, coppia condannata per evasione fiscale. Confiscati beni per 41 milioni
I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ravenna hanno eseguito la sentenza del giudice di Ravenna che ha disposto la pena, condizionalmente sospesa, di dieci mesi di reclusione e la confisca dei beni fino al profitto della contestata evasione fiscale nei confronti di due imprenditori di Bagnacavallo operanti nel settore del trasporto merci su strada. Secondo il Tribunale gli imprenditori, marito e moglie, al fine di abbattere le imposte da pagare per gli anni 2013, 2014 e 2106, avevano annotato in contabilità e successivamente indicato in dichiarazione costi relativi a fatture false.Al provvedimento di condanna si è arrivati tramite un controllo fiscale svolto nel 2019 dai militari della Compagnia di Faenza che ha controllato la contabilità dell'azienda trovando fatture per operazioni oggettivamente inesistenti relative a fittizie riparazioni dei camion della ditta, per 92.529 euro.L'azienda è stata segnalata all’Agenzia delle Entrate per il recupero delle somme non versate all’Erario, e i coniugi titolari dell’impresa sono stati denunciati alla Procura per dichiarazione fiscale fraudolenta in concorso. Il relativo procedimento penale, dopo il rigetto del ricorso in Cassazione, si è concluso con il patteggiamento della pena da parte degli imputati e con la confisca dei beni pari all’accertato profitto del reato, dato che gli stessi in questi anni non avevano ancora provveduto a ripianare i loro debiti tributari.Sono stati così confiscati i saldi attivi dei loro conti correnti ed un appartamento a loro intestato, per un totale di 41.709,60 euro, a ristoro del danno sociale connesso all’evasione.