Autodifesa, boom di donne iscritte ai corsi nel ravennate

Barbara Gnisci e Silvia Manzani - Circa 140 partecipanti moltiplicate per tre. È stata massiccia e fuori dal previsto, nelle scorse settimane, la presenza agli incontri teorici organizzati da Linea Rosa come ‘premessa’ all’ennesimo corso pratico di auto-difesa. Una tradizione che l'associazione che si batte contro la violenza sulle donne porta avanti da anni, costretta ogni volta a lasciar fuori qualcuna per aver raggiunto il numero massimo di iscritte:
RAVENNA, LINEA ROSA IN CAMPO
«In aprile - spiega la presidente Alessandra Bagnara - abbiamo provato a organizzare un corso a Castiglione di Ravenna, coinvolgendo dunque il Decentramento. Ma abbiamo raggiunto a malapena il numero minimo, venti persone, considerate anche le donne che sono venute da fuori. Per l'edizione che abbiamo da poco lanciato siamo dunque tornate a Ravenna, alla Sala D'Attorre, non prendendo le iscrizioni alla parte teorica in anticipo ma lasciando l'accesso libero. L'accordo era che se si fossero raggiunte le venti persone sui vari territori di residenza, la parte pratica l'avremmo poi organizzata a Russi, Cervia, Ravenna». Il risultato è stato a dir poco sorprendente: «A Ravenna siamo subito partite con il corso in palestra, frequentato da 35 donne. Altrettante sono in attesa di cominciare il secondo corso. In contemporanea, abbiamo iniziato la pratica a Cervia. A Russi, dove non è stata raggiunta la soglia minima, partiremo comunque nel caso qualcuna, dalle altre zone, sia disposta a spostarsi».
Per Linea Rosa gli incontri teorici sono fondamentali per proseguire: «L'acquisizione delle tecniche di auto-difesa è importante ma a noi interessa spiegare le tipologie di violenza, le caratteristiche del maltrattamento, gli aspetti psicologici della questione. Chi non partecipa al 100% delle ore teoriche non accede al resto». A frequentare sono in genere donne tra i 30 e i 45 anni, mosse dai motivi più vari: «C'è chi rivela di essere passata da un'esperienza di violenza ma c'è anche chi lo fa per conoscenza, curiosità, prevenzione. C'è anche chi ci chiede di fare il corso una seconda volta. E quest'anno ci è stato richiesto di aprire il corso alle minorenni: abbiamo preso tempo per valutare meglio. Nel caso, servirebbe infatti l'avallo dei genitori, che potrebbe complicare le cose soprattutto se una ragazzina sta subendo maltrattamenti in famiglia. Non solo: se così fosse, partecipare al corso potrebbe comportare un ulteriore carico psicologico. Insomma, è un'opzione da considerare con molte accortezze».
A LUGO SI RIPARTE A BREVE
È ripartita a metà ottobre con un nuovo corso di auto-difesa, dopo quello organizzato nel 2013, Demetra –Donne in Aiuto di Lugo. Nadia Somma, ex presidente e ora referente per la comunicazione, racconta infatti come Romagna Team Judo, la palestra con la quale quattro anni fa il Centro aveva collaborato per la parte operativa del corso, si sia rifatta viva per una nuova edizione: «C’è stato ancora molto interesse intorno all’argomento. Le donne, che per strada sono meno spesso degli uomini vittime di aggressioni, sono comunque spaventate dall’idea dello stupro. Per questo, la loro percezione rispetto alla poca sicurezza, specie se sono in giro da sole, è parecchio alta. Nel 2013 il corso fu molto partecipato. Quando aprimmo le iscrizioni fu subito boom di richieste. Questa volta abbiamo sedici iscritte contro le dieci necessarie per iniziare».
FAENZA: 21ESIMA EDIZIONE
Un’avvocatessa, una psicologa e una rappresentante delle forze dell’ordine sono i professionisti che conducono la parte teorica del corso di auto-difesa che Sos Donna di Faenza ha fatto partire alla fine di settembre: «Vogliamo dare alle trenta partecipanti – spiega la presidente Antonella Oriani – la possibilità di lavorare sulla consapevolezza del proprio sé, sull’autostima e sull’assertività». Il corso, ormai alla 21esima edizione, ha lo scopo di insegnare tecniche di controllo e coscienza del proprio corpo durante le situazioni pericolose.