Ausl Romagna, parla il dg Carradori: «Cantieri Pnrr, finiremo i 39 interventi entro il 2026; Cau, il bilancio è positivo con oltre 300mila accessi»

Romagna | 04 Luglio 2025 Cronaca
ausl-romagna-parla-il-dg-carradori-cantieri-pnrr-finiremo-i-39-interventi-entro-il-2026-cau-il-bilancio--positivo-con-oltre-300mila-accessi
Manuel Poletti - «Servono più risorse alla sanità pubblica da parte del Governo, che invece le destinerà nei prossimi anni in armamenti come deciso nell’ultimo G7. Queste decisioni le subiamo tutti e faranno molto male al welfare dell’Italia. Per quanto ci riguarda siamo in linea con i lavori del Pnrr, finiremo entro il 2026 i 39 cantieri. Il via libera al progetto esecutivo del grande ospedale di Cesena è un fatto molto importante per tutti i romagnoli, i cantieri potranno partire entro il 2026». Tiziano Carradori, direttore generale dell’Ausl Romagna riconfermato anche per il prossimo quadriennio (2025-2028) analizza così il momento della sanità pubblica, consapevole che le risorse per mantenere il livello dei servizi attuali sono sempre di meno.
Direttore Carradori, a che punto sono le decine di cantieri Pnrr dell’Ausl Romagna? Entro il 2026 saranno tutti terminati? Dove sono le criticità maggiori?
«Noi siamo in linea col crono-programma e saremo in grado di completare la nostra parte d’interventi entro la scadenza del 2026, ci sarà al massimo qualche slittamento di alcuni mesi su pochi cantieri. Parliamo di una mole molto rilevante di lavori: 39 interventi (13 in provincia di Ravenna, 15 fra Cesena e Forlì e 11 in quella di Rimini). In particolare nella provincia ravennate stiamo lavorando per attivare ben 8 case di comunità di cui 3 nuove (Lugo, Faenza e in darsena a Ravenna) e 2 ospedali di comunità con centrali operative, mentre le 11 Cot sono già attive dal 2024. Complessivamente parliamo di circa 150 milioni di euro di lavori da mettere a terra in Romagna solo legati al Pnrr. In generale confermo che ad oggi non abbiamo elementi di preoccupazione particolare».
Il 10 luglio il consiglio comunale di Cesena approverà il progetto esecutivo definitivo del nuovo mega ospedale. Che importanza avrà per tutta la Romagna? Il 2030 può essere l’anno in cui entrerà in funzione?
«Il 10 luglio sarà una data molto rilevante, sarà l’ospedale di tutti noi romagnoli. Posso confermare che noi siamo pronti ad avviare i cantieri entro il 2026 e poi è ragionevole pensare che serviranno almeno 5 anni di lavori, al netto di eventuali problemi. Si tratta di un’opera poderosa, di un grande ospedale nuovo, sarà l’ospedale del secolo, avrà una vita di 70/100 anni, un grande patrimonio per tutta la comunità romagnola. All’inizio del percorso era stato preventivata una spesa di oltre 300 milioni di euro, probabilmente è una cifra destinata a salire ancora un po’ con la realizzazione del progetto. Ci saranno inevitabili aggiunte per migliorarne ancora di più la fruizione, come l’aggiunta di aree verdi, piscine e altri servizi».
Quali saranno i numeri della nuova struttura? Oltre quattrocento posti letto e servizi d’avanguardia, giusto?
«Il progetto definitivo prevede la costruzione di un complesso moderno e funzionale, articolato su più livelli, con una dotazione di 433 posti letto, servizi diagnostici e terapeutici avanzati, ampi spazi per la logistica e l’accoglienza, parcheggi pertinenziali (1.303 posti auto previsti), aree verdi (oltre 50mila metri quadrati) e significative opere infrastrutturali accessorie (viabilità, rotatorie, sottoservizi, illuminazione, mitigazioni acustiche e ambientali). L’opera è finanziata per un totale di circa 305,8 milioni di euro, di cui 156 milioni stanziati dalla Regione Emilia-Romagna e 132,2 milioni da Inail, a questi si aggiungono risorse dell’Ausl Romagna pari a 17,5 milioni d’euro».
Sui Cau quali modifiche organizzative ci saranno? In Romagna ne saranno chiusi?
«Noi stiamo procedendo secondo il piano condiviso con la Regione nel 2024: alla fine ne apriremo in tutto 21, oggi siamo già a quota 17 con le ultime inaugurazioni di Conselice e Castel Bolognese di alcuni giorni fa. Ovviamente li stiamo attivando secondo le nuove linee d’indirizzo dettate a livello regionale. Un passaggio fondamentale sarà la firma dell’accordo in Emilia-Romagna con i medici di medicina generale, quando nei Cau sarà integrata la loro presenza. L’evoluzione maggiore di questi nuovi servizi è proprio legata a questo passaggio, spero possa arrivare presto. Fino ad oggi i Cau hanno registrano un significativo successo, in un anno all’Ausl Romagna abbiamo avuto circa 300mila accessi, in particolare sono stati assorbiti dai Pronto soccorso i codici bianchi., di fatto i codici di bassa intensità ora vanno direttamente ai Cau, su questo c’è stato un miglioramento effettivo. In questi giorni poi inoltrerò alla Regione la richiesta per il via libera del passaggio diretto da Pronto soccorso, post triage, al Cau. Questo in particolare riguarderà molti codici verdi. La criticità maggiore rimane sui codici azzurri che sono in aumento nei Ps, su questo dovremo avviare un’analisi per poi intervenire».
La Cgil ha lamentato problemi nella riorganizzazione dei reparti di pediatria a Faenza e Lugo. Cosa succede?
«E’ in corso una sperimentazione messa in campo dalla direzione inferimieristica dell’Azienda, che prevede un’integrazione fra Rimini, Faenza e Lugo. Il percorso sperimentale terminerà a fine anno, ed è ovvio che si faranno le valutazioni adeguate a fine percorso, se ci saranno le criticità evidenziate dai sindacati ne prenderemo atto».
A Rimini sono stati aperti su iniziativa del Comune i primi Nodi territoriali di salute (Notes). Che ruolo ha l’Ausl Romagna? Saranno interessati anche altri comuni romagnoli?
«Si tratta di un’iniziativa molto positiva che ha adottato il Comune di Rimini, che ha messo in campo un tentativo di attivare punti di contatto diretti con la popolazione su servizi sociali e sanitari. E’ una sperimentazione interessante che riguarda i quartieri, che vede la presenza di luoghi d’incontro con servizi sociali e anche la presenza di ambulatori. Di fatto sono punti di ascolto dedicati ai cittadini con annessi servizi specifici, anche sanitari. Non so se ne nasceranno altri in altre città, non è l’Ausl che prende l’iniziativa in questo caso, ma sono le amministrazioni comunali».
Compila questo modulo per scrivere un commento
Nome:
Commento:
Settesere Community
Abbonati on-line
al settimanale Setteserequi!

SCOPRI COME
Scarica la nostra App!
Scarica la nostra APP
Follow Us
Facebook
Instagram
Youtube
Appuntamenti
Buon Appetito
Progetto intimo
FuoriClasse
Centenari
Mappamondo
Lab 25
Fata Storia
Blog Settesere
Logo Settesere
Facebook  Twitter   Youtube
Redazione di Faenza

Via Severoli, 16 A
Tel. +39 0546/20535
E-mail: direttore@settesere.it
Privacy & Cookie Policy - Preferenze Cookie
Redazione di Ravenna

via Arcivescovo Gerberto 17
Tel 0544/1880790
E-mail direttore@settesere.it

Pubblicità

Per la pubblicità su SettesereQui e Settesere.it potete rivolgervi a: Media Romagna
Ravenna - tel. 0544/1880790
Faenza - tel. 0546/20535
E-mail: pubblicita@settesere.it

Credits TITANKA! Spa
Setteserequi è una testata registrata presso il Tribunale di Ravenna al n.457 del 03/10/1964 - Numero iscrizione al Registro degli Operatori di Comunicazione:
23201- Direttore responsabile Manuel Poletti - Editore “Media Romagna” cooperativa di giornalisti con sede a Ravenna, Arcivescovo Gerberto 17.
La testata fruisce dei contributi diretti editoria L. 198/2016 e d.lgs. 70/2017 (ex L. 250/90).
Contributi incassati


Licenza contenuti Tutti i contenuti del sito sono disponibili in licenza Creative Commons Attribuzione