«Dovevo guardare lo schermo per capire quando spingere. L’acqua aveva affievolito di molto il dolore delle contrazioni». A raccontare la sua esperienza è Katjuscia Barbieri, 36 anni, di Ravenna, che ha partorito sia Sofia che Matilde in acqua: «Con Sofia è stato un caso: a Ravenna, dove avevo seguito il percorso per fare l’epidurale non c’era posto, e all’ospedale di Lugo questa pratica non era disponibile, quindi l’ostetrica mi propose il parto in acqua e mi trovai benissimo”. Dopo due anni, nel 2014 una nuova gravidanza e ancora una volta la situazione clinica, con dilatazione giusta e battito perfetto, permise la scelta del parto in acqua: «Questa volta fui proprio io a richiedere il parto in acqua e rimasi in vasca fino all’espulsione, non solo per il travaglio, come era successo a Lugo. Inoltre, l’atmosfera era molto più piacevole grazie anche alla cromoterapia».