Volley A2 donne, il volante della nuova Teodora a Morolli: "Ci hanno messo poco a convincermi"
Marco Ortolani
L’Olimpia Teodora Ravenna sta muovendo passi celeri e decisi verso la composizione dell’organico che disputerà la stagione 2019-2020. Il direttore tecnico Fresa e l’allenatore Bendandi (per quanto impegnato ad Hong Kong con la Nazionale) stanno chiudendo le ultime operazioni e, da Roma, anche Giorgio Bottaro si tiene informato su quanto succede nella città di Ravenna, che potrebbe tornare presto ad essere «sua». Sicuramente utile, in questo senso, la sua mediazione nei confronti di Kiraly (a cui nel 1990, in California, strappò la firma per diventare un giocatore del Messaggero). Il commissario tecnico della Nazionale statunitense, infatti, potrebbe aver favorito Ravenna nella scelta di una schiacciatrice americana per completare l’esagono titolare. «E’ una possibilità - dice Fresa - ma non è l’unica, anche se ormai la scelta è ridotta a sole due atlete. Definiremo a breve, forse la prossima settimana».
Intanto tutti assegnati gli altri spot: la lombarda Manfredini come «bomber», la collaudata Torcolacci al centro con il nuovo acquisto Guidi, il capitano Bacchi alla mano, insieme alla «ics» straniera; Rocchi con la maglia di libero, mentre al palleggio troveremo Elisa Morolli, romagnola di Rimini e per molti versi legata a Ravenna. Ci si muove con più calma per definire la panchina, dove potrebbe trovar posto la vice-palleggiatrice Chiara Poggi, promossa dal vivaio. «Sono veramente felice - esordisce allegramente la Morolli - di tornare in Romagna dopo tre anni in Piemonte che, comunque, sono stati un’esperienza positiva ed indimenticabile, durante la quale ho imparato molto, grazie all’ambiente del Cus (squadra universitaria, ndr) che è unico e stimolante. Ma i dirigenti e l’allenatore dell’Olimpia Teodora ci hanno messo pochissimo a convincermi: giocare vicino a casa dà a tutti uno stimolo speciale».
La mamma (Doria Carnesecchi, che vinse uno scudetto con la Teodora negli Anni Ottanta) ha avuto un ruolo in questa trattativa? «Certo. Come sempre. Discuto tutte le decisioni in famiglia con la mamma e il papà, anche lui allenatore. So che a Ravenna qualcuno si ricorda della mamma, che mi ha parlato varie volte di quell’esperienza. Lei ha giocato fino a 50 anni e giocherebbe ancora, per la grinta e le motivazioni che ha, se non fosse così rischioso dal punto di vista fisico. Sono orgogliosa di essere riuscita a giocare in squadra con lei e, addirittura, una volta contro».
Cosa sa della sua nuova squadra? «Lo scorso anno le nostre sfide hanno seguito il fattore campo: loro hanno vinto nettamente a Ravenna e noi ci siamo rifatte in casa, dove quest’anno siamo state imbattibili. E’ stato un campionato molto equilibrato, deciso dagli episodi, che poteva finire in molti modi diversi. Ho incrociato spesso da avversaria Costanza Manfredini, conosco l’esperienza dell’allenatore Bendandi. In generale ho grandi aspettative, mi sembra che il progetto sia molto interessante».