Ravenna, turismo in crisi, parlano gli operatori: "Prenotazioni annullate"

Ravenna | 28 Febbraio 2020 Cronaca
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Federica Ferruzzi - Com’era inevitabile, all’indomani dell’ordinanza regionale che ha predisposto la chiusura di scuole e musei, vietando manifestazioni e gite scolastiche a causa del Coronavirus, non si sono fatte attendere le conseguenze in ambito turistico, come spiegano diversi protagonisti del sistema locale alle prese con le prime cancellazioni. 

LE DISDETTE DEI MANAGER
«Il comparto turistico è il primo a risentire della situazione - spiega Gianluigi Casalegno, vicepresidente di Confindustria Turismo -: nella sola mattinata di lunedì ho ricevuto cinque disdette da parte di manager, e quindi di persone facenti parte del settore del business. Alcuni provenivano dall’estero, altri dall’Italia: evidentemente le aziende hanno ritenuto di non farle partire. In generale le conseguenze sono estremamente negative, tuttavita capisco che le misure precauzionali fossero necessarie. Ci auguriamo che si riesca a venirne fuori, il panico non aiuta, ma dobbiamo ricordare che i casi di mortalità sono meno di quelli causati dall’influenza». Per l’imprenditore, quindi, «occorre rimanere calmi, ragionare serenamente come abbiamo fatto in occasione ad esempio del terremoto, perchè non serve a nulla prendere d’assalto i negozi. Capisco la drammaticità della situazione, ma sono preoccupato, di sicuro non allarmato». Guardando ai prossimi mesi, e quindi alle prenotazioni pasquali, Casalegno si augura che non ci siano ripercussioni. «C’è ancora tutto il mese di marzo e il turismo si muove pochi giorni prima, la gente prenota anche in base al tempo e non si muove più con mesi di anticipo». 

CANCELLATE LE GITE
A parlare invece di disdette legate al mondo scolastico è Raffaele Calisesi, presidente di Federalberghi Confcommercio che spera si torni alla normalità a partire dal mese di marzo. «Al momento la maggior parte delle cancellazioni è legata all’annullamento delle gite - spiega Calisesi -. Auspichiamo che non sorgano altri casi e che di conseguenza la macchina dell’economia possa ripartire. A causa del blocco delle gite le strutture che lavoravano con gli studenti sono in grande difficoltà, speriamo che si sblocchi tutto il prima possibile. Dire qualcosa oggi per la Pasqua è impossibile, si naviga a vista, strada facendo. Speriamo solo che presto si possa tornare alla normalità, diversamente il settore turistico si troverebbe in grave difficoltà». 

IN CRISI ANCHE I RISTORANTI
Anche Gilles Donzellini, neo presidente del consorzio di promozione turistica Ravenna Incoming, non può far altro che registrare l’annullamento di prenotazioni sia nelle strutture ricettive locali che per quanto riguarda la propria attività. «Abbiamo avuto cancellazioni da parte di diversi gruppi anche di pernottamenti “importanti” in strutture ricettive sia del comune che della provincia. Dal momento che vanno evitati gli assembramenti di persone anche noi, come ristorante La Campaza, abbiamo ricevuto disdette di prenotazioni relative a cene di gruppi numerosi. Speriamo che la situazione si affievolisca, anche se l’impatto è stato forte, soprattutto per quanto riguarda il turismo scolastico». Per il momento il periodo pasquale non rappresenta fonte di preoccupazione, ma tutto dipenderà ovviamente da come andranno queste settimane. «Il concetto è che se il disagio rimane circoscritto a queste settimane non ci saranno effetti negativi sulla stagione; piu si protrarrà, più ci saranno ripercussioni sul periodo pasquale, ma è ancora presto per dirlo». Nel frattempo, nonostante il Coronavirus, non si ferma la promozione della città all’estero. «Siamo appena tornati dalla Fiera di Monaco, dove abbiamo effettuato una presentazione congiunta insieme a Comacchio e a Cervia con un pacchetto contenente lo scambio di proposte sui tre territori. Il 28, se non sarà annullata, saremo invece alla fiera di San Pietroburgo per promuovere una collaborazione con la città di Ravenna insieme all’aeroporto di Rimini». Se paragonato a quello dell’anno scorso, il trend delle prenotazioni prima del Coronavirus era in linea con quanto registrato dal Consorzio, mentre l’attività della Campaza era addirittura in crescita. «La frenata c’è stata per entrambi, purtroppo, ma basta guardare la desolazione che c’è nei bar e per strada». 
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