Ravenna, Mercato coperto, Bassi (Casa Spadoni) illustra il progetto

Federica Ferruzzi - A raccontare come sarà il nuovo mercato coperto è Beatrice Bassi, amministratrice della società Casa Spadoni.
Bassi, come stanno procedendo i lavori?
«Confermiamo quello che è stato detto, che lavoriamo tutti i giorni affinchè tutto venga fatto nei tempi annunciati. L’inaugurazione sarà in autunno, entro l’anno».
Cosa si dovranno aspettare i ravennati, e non solo?
«Sarà dato spazio alla tradizione, tanto che all’interno del mercato si farà la pasta fatta in casa e tirata al mattarello: una forte componente della tradizione sarà anche nella possibilità di grigliare la carne nel banco macelleria, ma non si punterà solo sul cibo. Ci sarà spazio per gli acquisti quotidiani, sia i nostri banchi che quelli gestiti da Coop saranno aperti costantemente e si alterneranno prodotti di eccellenza a quelli di tutti i giorni. L’idea è infatti quella alla base del vecchio mercato, ma con in più un ampio spazio, al piano superiore, dedicato alla cultura. Lì si potranno presentare libri, organizzare dibattiti, concedersi una tisana nel pomeriggio o un cocktail la sera. Ci saranno mostre, pezzi d’arte che andremo ad esporre a rotazione. Sarà uno spazio da vivere, un’offerta culturale per giovani, ma non solo».
Sarà una struttura sul modello dell’Ambasciatori di Bologna?
«L’Ambasciatori è molto più piccolo ed ospita anche una grande libreria, lì la zona dedicata al food è più modesta. Il nuovo mercato sarà diverso, ci sarà un grande schermo per la proiezione di video o film d’autore, ci saranno spazi più grandi e più fruibili. L’intento era quello di creare un luogo innovativo e, per farlo, abbiamo studiato tutti i principali mercati da Barcellona a Madrid».
Quale sarà il punto di forza della struttura?
«La vera forza sarà quella di garantire un’offerta varia non solo in termini di cibo, ma anche di intrattenimento e cultura: il nuovo mercato sarà un posto dove incontrarsi, ricaricare il computer, fare due chiacchiere con gli amici o partecipare ad un incontro di lavoro. Sarà uno spazio alla portata di tutti, dove le attività artigianali, dalla piadina alla pescheria, si incroceranno all’intrattenimento culturale».
Come Molino Spadoni, avete di recente avviato diverse attività sul territorio, come valutate l’accoglienza ravennate?
«Ravenna è una delle città più belle della Romagna, con un patrimonio culturale importantissimo che va di pari passo alla capacità turistica e al divertimento. Ci sono persone capaci che hanno voglia di lavorare, istituzioni attente, prodotti del territorio che vanno dalla bosega, un ottimo cefalo nostrano, al formaggio nel sacco. Tanti elementi di forza che rispecchiano un panorama unico, che poi è il nostro territorio di provenienza, quello a cui siamo legati».