Ravenna, Le osservazioni al piano urbano della mobilità del Tavolo imprenditori della provincia

Federica Ferruzzi - In vista della definizione del piano urbano della mobilità sostenibile (Pums), che l’Amministrazione sarà chiamata ad adottare nei prossimi mesi, il tavolo delle associazioni imprenditoriali della provincia si è mosso per tempo, lavorando ad un documento con cui si chiede, in sostanza, di migliorare l’accesso al centro storico. «Siamo partiti dalle linee guida europee - spiegano i referenti del Tavolo - da cui emerge un quadro molto ampio e complesso degli obiettivi che il Pums dovrà perseguire: non solo il tentativo di risanamento della qualità dell’aria, ma un intervento più complesso all’interno del quale la vitalità economica rappresenta, comunque, una priorità».
LE RICHIESTE DEL TAVOLO
In questi ultimi anni il Tavolo è intervenuto più volte per criticare la «filosofia» alla base del Pair 2020 (piano regionale sulla qualità dell’aria). «In proposito rimarchiamo ancora una volta come, a nostro parere, una errata lettura del contesto richiederà alle imprese sacrifici troppo elevati per la riduzione di un inquinamento rilevato sul nostro territorio, ma prodotto anche in altre zone d’Italia. Occorre essere pragmatici: inutile vietare la circolazione a tutti i veicoli - anche quelli ormai assolutamente poco inquinanti come gli Euro5 o Euro6 - di chi vuole recarsi in centro per raggiungere i negozi, e poi permettere di utilizzare, grazie al ‘car pooling’ o alle deroghe per accompagnare gli studenti a scuola, mezzi pre-Euro e Euro 1 che hanno emissioni superiori anche di 30 volte».
ZTL PIU’ FLESSIBILI
Gli imprenditori puntano il dito anche contro l’imposizione indiscriminata, prevista dal Pair 2020, dell’ampliamento delle aree Ztl a tutto il centro storico e contro il raddoppio delle aree pedonali. «Ravenna non può permettersi un centro storico sempre meno accessibile alle auto, utilizzando sempre più i varchi-Sirio con un’estensione delle Ztl (da via Maggiore ai viali della Stazione, dalla Circ.ne al Molino a via S. Gaetanino) fino al 100% di copertura del centro storico entro il 2020. Al suo interno, o nelle immediate vicinanze, andranno quindi previsti parcheggi-contenitori in grado di garantire una sosta certa. In caso contrario, per parcheggiare, si sarà costretti a girare inutilmente, aumentando così la quantità di emissioni di gas nocivi nell’aria». Stando ad un’indagine del Tavolo provinciale, il parco di autoveicoli del territorio dimostrerebbe inoltre una maggiore presenza di mezzi di ultima generazione, di conseguenza molto meno inquinanti. «In tal senso e alla luce dei dati aggiornati chiediamo ai sindaci di intervenire affinchè lo strumento regionale Pair 2020 sia rivisto e aggiornato sensibilmente. Allo stesso tempo chiediamo che nelle Ztl gli eventuali divieti di circolazione siano riferiti solo alle categorie più inquinanti e non per tutto il parco veicoli».
NUOVE AREE DI SOSTA
Stando al documento, nessun intervento anche di breve periodo sulla mobilità dovrà essere attuato senza avere messo in campo soluzioni infrastrutturali alternative. «Questo principio vale maggiormente quando si parla della sosta. Riconosciamo alla nuova Amministrazione un impegno concreto in tale senso, come dimostrano i lavori nell’ex parcheggio Aci e in piazza Baracca, con gli obiettivi di utilizzare le moderne tecnologie per una migliore gestione della sosta in città. Un principio che ribadiamo ancora con più forza visti anche i due importanti ‘contenitori’ che saranno inaugurati entro i prossimi due anni in pieno centro: il nuovo mercato coperto e il Palazzo Guiccioli in via Cavour. Per questo è necessario anticipare la realizzazione dei lavori di ampliamento previsti per i parcheggi di via R. Serra, Mons. Lanzoni, Callegari, Cura, integrandoli con le modalità di utilizzo della rete dei parcheggi cittadini. Riteniamo inoltre di far presente come anche le modifiche al Rue, attualmente in discussione, eliminerebbero la possibilità di usufruire di parcheggi rasoterra e multipiano, in particolar modo su via De Gasperi, dove scomparirebbe l’attuale parcheggio dell’Aci lasciando posto ad un intervento di edilizia abitativa. Stessa sorte spetterebbe anche al fabbricato ex sede Ausl, che anche in questo caso perderebbe la possibilità di essere riconvertito in parcheggio multipiano. Chiediamo inoltre di valutare interventi sia gestionali che infrastrutturali su due aree centrali: Caserma Gorizia e Orto Siboni (su cui si discute da anni) e, viste anche le recenti novità annunciate dalla stessa Amministrazione sulla caserma militare di via N.Bixio, torniamo a ribadire la necessità di un’area di sosta importante in quel contesto».