Belletti (Arsi) parla di traffici, di container, di gigantismo navale e di fondali
Elena Nencini
E’ dal 2017 presidente dell’associazione ravennate Spedizionieri internazionali (Arsi) – oltre a ricoprire dal 2019 il ruolo di presidente di Confetra Emilia Romagna - Danilo Belletti conosce bene i problemi e i pregi del porto di Ravenna.
Se da anni si parla delle carenza di organico relativa a sanità marittima e dogane, Belletti continua a lamentare il problema della digitalizzazione del porto che ancora non è decollata. Per quanto riguarda il calo dei traffici ritiene che siamo in linea con quello che è successo, in epoca di pandemia, negli altri porti italiani.
Il 2020 è stato un anno particolarmente impegnativo, dalla Brexit alla pandemia. Un bilancio sui traffici.
«Il calo dei traffici del porto di Ravenna di circa il 15% sul 2019, è da considerarsi più o meno in linea con i risultati degli altri porti italiani».
Il presidente di Confetra ha incontrato il ministro e chiesto un impegno per semplificare la burocrazia. Ravenna è un porto all’avanguardia da questo punto di vista, a partire dallo Sportello unico doganale?
«L’impegno di Confetra per la semplificazione degli adempimenti amministrativi a carico delle merci va avanti da diversi anni purtroppo finora con risultati non proprio soddisfacenti sul piano pratico; il caso dello Sportello unico doganale in questo senso è emblematico, infatti, dopo vari annunci, nei fatti, non è ancora stato attivato da parte dalla direzione generale delle Dogane».
L’ingorgo nel canale di Suez ha creato ritardi nelle consegne, in particolare adesso si temono ulteriori intoppi per i container. Anche il porto di Ravenna potrebbe subire ripercussioni?
«Il traffico container si sviluppa su una rete di connessioni a livello mondiale quindi senz’altro qualche ritardo nelle consegne si sta verificando anche per i container destinati al porto di Ravenna.
Questo incidente pone diversi temi che dovranno essere affrontati dai vari attori che compongono il cluster marittimo, a solo titolo di esempio: il gigantismo navale su cui puntano i principali vettori container è sostenibile in termini di ecosostenibilità e pressione logistica sui porti?».
A breve dovrebbero partire i lavori sui fondali: saranno anni duri per il lavoro in porto?
«I lavori che verranno effettuati per il progetto di hub portuale saranno senz’altro di un elevato grado di complessità al fine di ridurne i possibili riflessi negativi sull’operatività del porto. Sarà necessaria una specifica programmazione che coinvolga tutti gli operatori portuali».
Cosa vi aspettate per il futuro?
«Difficile fare previsioni in un mondo come il trasporto marittimo in continua e veloce evoluzione, decisiva sarà la capacità del porto di Ravenna di adeguarsi velocemente alle nuove sfide che il mercato ci proporrà».