Il Giardino dei ciliegi di Kepler-452 a Faenza, con la musica de Lo Stato Sociale
Ha un sottotitolo geniale, «Trent’anni di felicità in comodato d’uso», il nuovo esperimento teatrale di Nicola Borghesi/Kepler-452, enfant prodige del teatro sperimentale che da Bologna ha saputo conquistare mezz’Italia con un mix di ricerca, improvvisazione, cronaca e gusto per la sorpresa, che mercoledì 4 aprile tornerà a Faenza con il nuovo spettacolo Il giardino dei ciliegi. L’attesa per lo spettacolo è tale che, pur inizialmente previsto al Ridotto (e in quel calendario inserito), lo spettacolo andrà in scena sul palco del teatro Masini. Merito del successo della data faentina dello scorso anno – con un diverso spettacolo – e forse anche dell’exploit sanremese de Lo Stato Sociale, band vicinissima a Borghesi, tanto che le musiche de Il giardino dei ciliegi sono firmate dal tastierista del gruppo: Alberto «Bebo» Guidetti. Lo spettacolo parte dall’interrogativo su «Cosa significhi perdere un luogo dell’anima per ragioni economiche – spiegano gli autori -. L’indagine che abbiamo condotto sugli sgomberi a Bologna ci ha subito posti di fronte a un conflitto di natura filosofica, che è quello fra illuminismo e magia, e cioè come le regole del ‘vivere insieme’ impattano sull’individuo e sulla sua irriducibilità. Abbiamo incontrato Annalisa Lenzi e Giuliano Bianchi facendo ricerche nel bolognese. Hanno vissuto trent’anni in una casa colonica concessa in comodato d’uso dal Comune di Bologna, in quanto fondatori di un’associazione che si occupa di animali: controllano la popolazione dei piccioni e l’accoglienza di animali pericolosi. Per trent’anni convivono in quella casa del Pilastro babbuini, carcerati, una famiglia rom ospite, boa constrictor e così via. Trent’anni di pura felicità. Finché, nel 2015, ricevono un avviso di sfratto…».