I cinquant’anni del Pavone d’Oro partono col concorso, al via da giovedì 14

L’edizione sarebbe – anzi è – la 39ª, perché negli anni ’80 non si tenne, ma in effetti l’edizione del pavone d’Oro che ripartirà giovedì 14 al teatro San Giuseppe di Faenza è quella dei 50 anni, visto che il concorso canoro per giovanissimi ideato da don Italo Cavagnini risale proprio al 1969. E dato che le celebrazioni del cinquantenario prevedono un fitto calendario di iniziative, l’organizzazione ha deciso di anticipare la fase eliminatoria del concorso, che tradizionalmente segue Sanremo e partirà infatti giovedì 14 dal teatro San Giuseppe di Faenza, dove si canterà ogni sera fino a sabato 16 con la finale prevista sul palco del teatro Masini il 2 marzo. Le categorie in gara sono le consuete: A fino ai 9 anni, B dai 10 ai 14 anni e C dai 15 ai 18; ad accompagnare i cantanti saranno le band del Pavone d’Oro e il coro «Le Voci Bianche del Pavone D’oro». In tutto sono pervenute all’organizzazione 91 richieste di partecipazione, per 110 bambini e ragazzi, visto che gareggerà anche un’intera quarta elementare. Visto l’alto numero di partecipanti, accederanno alla finale oltre ai primi 6 concorrenti delle categorie A e C anche i primi 4 delle categorie B1 e B2 per un totale di venti canzoni alla finalissima al Masini. Il concorrente più giovane ha solo quattro anni, mentre gli artisti più gettonati sono Francesca Michelin, Laura Pausini e Adele.
Si chiama poi «Generazione di fenomeni» il programma degli eventi previsti per i 50 anni del Pavone d’Oro, dal 16 al 28 febbraio al Palazzo delle Esposizioni di Faenza. Qui verrà esposto materiale raccolto dall’associazione in 50 anni di storia: foto, video, trofei, documenti, strumenti musicali vintage e tanto altro. Ci sarà spazio per vincitori e protagonisti del Pavone D’oro in un percorso culturale e musicale a ritroso nel tempo, con testimonianze, aneddoti ed esibizioni di complessi storici con strumenti originali. C’è anche chi partendo dal Pavone D’oro ha calcato palchi nazionali e internazionali: anche queste eccellenze porteranno i loro contributi ed esibizioni. Protagonisti saranno anche i giovani, con i loro progetti musicali, «eredi» dei ragazzi di Don Italo e dei complessi anni ‘70. E’ inoltre prevista, grazie alla disponibilità della Diocesi, l’installazione di un busto dedicato a don Italo nel cortile del Seminario Vecchio in Piazza XI Febbraio.