Ravenna, Università e porto sempre più uniti, lo racconta la prof. Tellarini: «Percorso formativo unico legato al nostro territorio»
Elena Nencini
Insegna da oltre 20 anni al campus di Ravenna la professoressa Greta Tellarini, dalla nascita della facoltà di Giurisprudenza, e il suo interesse si è sempre più concentrato su quel settore del diritto legato proprio al porto e alle sue problematiche. La città di Ravenna infatti ha creato un rapporto sempre più forte tra il Campus cittadino dell’Alma Mater Bologna e il territorio con un percorso formativo unico sul porto con l’indirizzo di laurea triennale in Trasporti, Logistica e Sistemi portuali e i due Master universitari in Diritto marittimo, portuale e della logistica. A questo percorso si aggiunge il master in Diritto penale dell’impresa e dell’economia, diretto dalal prof.ssa Desirèe Fondaroli.
Tellarini è docente di Diritto della navigazione e dei trasporti presso il Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università di Bologna da oltre 20 anni e tiene da 7 il master di Diritto marittimo, portuale e della logistica al Campus di Ravenna.
Tellarini, l’hub di Ravenna dopo essere stato statico per diversi anni, con il «Progettone» e gli investimenti sui fondali è ripartito. Anche le offerte universitarie sono andate di pari passo?
«Qualche anno fa, all’inizio del mandato di Daniele Rossi al’autorità di sistema portuale di Ravenna si è cominciato ad investire sul Progetto hub immaginando che tali investimenti avrebbero cambiato il volto del porto di Ravenna e avrebbero aperto nuove prospettive di crescita. Come Campus di Ravenna abbiamo pensato che fosse un’opportunità per rispondere a nuove possibilità per il territorio, attivando una serie di progetti a livello universitario a partire dal 2018 con un nuovo percorso formativo sul tema dei trasporti e della logistica all’interno di Scienze giuridiche. Al corso di laurea triennale specifico si aggiunge il master in Diritto marittimo, portuale e della logistica. Un unicum in Italia, un percorso formativo completo».
Come sta andando il master?
«Dopo 7 anni il master continua ad essere frequentato, con numeri che oscillano tra i 15 e i 20 studenti per ogni edizione e la presenza anche di stranieri. Negli ultimi due anni abbiamo avuto degli studenti provenienti dall’America Latina. E’ un master erogato in modalità mista, sia in presenza che online, e questo attira molte persone che lavorano già e vengono anche da fuori regione. In questi anni è diventato un master di successo conosciuto a livello nazionale. Abbiamo anche una buona percentuale di donne, un circa 30-40%».
Chi sceglie di frequentare un master di questo tipo?
«Possiamo dividere tra due tipi di studenti: coloro che sono già occupati e vogliono approfondire le proprie conoscenze, come i giuristi in materie marittime o chi ha una laurea diversa ma vuole integrare la propria preparazione in questo specifico settore. Poi ci sono i neo laureati in cerca di occupazione attirati anche dallo stage in azienda di 375 ore che offre spesso la possibilità di un futuro impiego. Abbiamo infatti molte collaborazioni con il mondo del lavoro, come per esempio Assoporti, Confitarma, agenzie di spedizioni, enti pubblici; riusciamo così a dare una formazione in stretta aderenza con le esigenze occupazionali del settore. Questo settore specifico marittimo-portuale risente di una grave carenza di personale e quindi chi esce dal master viene immediatamente inserito nel mondo del lavoro. Oltre allo stage ci sono 200 ore di didattica frontale: chi è in cerca di lavoro naturalmente preferisce lo stage, ma gli occupati hanno la possibilità di scegliere un project work».
Avete pensato alla possibilità di allargare l’offerta formativa?
«Assolutamente si, abbiamo appena presentato la proposta agli organi di Ateneo come dipartimento del campus di Ravenna, per l’attivazione di un corso di alta formazione in Diritto dell’energia per rispondere alle nuove esigenze del territorio. Se la proposta verrà accettata dovrebbe partire nel gennaio 2025, sostenuto dai principali players del settore. Si rivolgerà a persone già occupate nel settore per un totale di circa 120 ore».