Ravenna, torna la Pink RAnning con Linea Rosa. Parla la presidente Bagnara: «Le donne non sono sole, tutta la città è con loro»
Elena Nencini
«La Pink RAnning è un’iniziativa assolutamente lodevole, non è mai sufficiente parlare e portare avanti un progetto contro la violenza sulle donne, un fenomeno ancora molto, troppo frequente. Questa manifestazione non è solo un momento di aggregazione, ma è anche un’opportunità per esprimere solidarietà e impegno nella lotta contro la violenza di genere». Sono queste le parole con cui Stefano Righini, presidente del Ravenna Runners club, ha commentato la quarta edizione della Pink RAnning, evento organizzato proprio dal club bizantino in collaborazione con Linea Rosa, ormai divenuto simbolo della lotta contro la violenza di genere.
Sono già 2000 le iscrizioni alla manifestazione di domenica 29 settembre che propone due percorsi, uno da 5 e uno da 10 km, attraverso la città, la presidente di Linea Rosa Alessandra Bagnara racconta l’importanza della manifestazione e gli ultimi dati dell’associazione.
Bagnara, cosa rappresenta la Pink RAnning?
«Per noi non è solo un evento sportivo, ma è anche un momento per fare capire alle donne che si sono rivolte e che hanno bisogno di rivolgersi a Linea Rosa, che non sono sole perché la città è con loro. Il sostegno che abbiamo avuto in questi anni ha testimoniato questo e le donne ce lo hanno confermato. È stato positivo che non si sentissero da sole in questo percorso, che sappiamo essere difficile, in salita, che le porta ad affrontare tante criticità, ad allontanarsi dalla propria casa, lasciare tutto quello che hanno, cercarsi un lavoro, allontanarsi dagli affetti. In questi anni abbiamo visto che per le donne la Pink RAnning rappresenta un momento di solidarietà per il loro percorso e noi quindi continueremo a far sentire la nostra presenza in città. La Pink RAnning è molto più di una corsa: è un atto di resistenza e di solidarietà verso tutte le donne vittime di violenza».
Quante donne si sono rivolte a Linea Rosa quest’anno?
«Solo quest’anno, dal primo gennaio a metà settembre, sono circa 360 le donne che hanno chiesto aiuto al Centro Antiviolenza, con un incremento di circa il 20% anno su anno, mentre sono al completo le cinque case rifugio a indirizzo segreto. E non si tratta solo di un lavoro sull’accoglienza e l’ospitalità delle donne vittime di abusi ma anche sulla prevenzione attraverso attività nelle piazze, nelle scuole di ogni ordine e grado e promuovendo ovunque possibile il rispetto e la non violenza. Prevenzione, infatti, fa rima con comunicazione, perché la cultura del patriarcato può essere scardinata solo insieme con la collaborazione di tutti e tutte».
L’incasso della manifestazione come sarà impiegato?
«Non potevamo restare inerti/e di fronte ai tragici eventi che hanno colpito il nostro territorio nei giorni scorsi. È per questo che, durante una riunione straordinaria del Consiglio di Linea Rosa, è stato deciso all’unanimità che parte del ricavato che l’organizzazione della Pink RAnning devolve al nostro Centro Antiviolenza verrà donato ai territori colpiti dall’alluvione. Un contributo che ci piacerebbe fosse utilizzato per il ripristino di scuole e palestre per riportare al più presto la normalità nelle vite dei piccoli abitanti di questi borghi.
Inoltre possiamo continuare a offrire supporto alle ospiti delle nostre case rifugio a indirizzo segreto, sostenendo le spese per lo sport dei loro figli e delle loro figlie, per cercare di dare loro una vita il più possibile libera dalla violenza».