Ravenna, parla il neo presidente degli Ormeggiatori, Antonelli: «Il nuovo hub porta lavoro, ci stiamo già attrezzando»

Emilia Romagna | 23 Giugno 2024 Economia
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Elena Nencini
Dopo 25 anni all’interno degli Ormeggiatori di Ravenna, Alberto Antonelli ha assunto il ruolo di presidente da poco più di un mese in un momento in cui la categoria sta affrontando alcuni cambiamenti ed, in particolare per il porto di Ravenna si profila un intenso periodo di novità. Gli Ormeggiatori fanno  parte dei servizi tecnico-nautico: al porto di Ravenna al momento sono in 26e sono in attesa dell’arriva, a giorni, di due nuove leve che porteranno il numero a 28, Antonelli spiega: «Abbiamo fatto la richiesta di reintegro a 28, così almeno riusciamo a respirare. Spero che per il primo di luglio siano arrivati».
Procedono i lavori per il rigassificatore, cosa cambierà per voi?
«Precisamente ancora non lo sappiamo esattamente dovrebbero essere coinvolte dalle 6 alle 8 persone, con due persone fisse tutti i giorni. Ma è ancora tutto da studiare sarà comunque una bella mole di lavoro. Bisognerà studiare i turni, nel frattempo stiamo facendo un restyling generale delle attrezzature per poter andare fuori e abbiamo messo in cantiere una seconda barca».
Quanti mezzi avete a disposizioneattualmente?
«6 imbarcazioni portuali, 1 offshore, una in cantiere: sono in previsione anche altre attrezzature per il porto. Per esempio stiamo ragionando per capire che tipologie di barche possono essere utili per le crociere: quelle piccole lo sono troppo, se c’è un po’ di risacca e c’è mezzo metro di onda le imbarcazioni portuali da 7 metri fanno fatica ad ormeggiare. Invece la barca più grande è eccessiva. Adesso aspettiamo di vedere quale sarà l’imbarcazione adatta per il rigassificatore poi vedremo».
Dopo la crisi del covid c’è stato un aumento del lavoro?
«Dopo il covid tutto il porto ha ripreso a lavorare, tra alti e bassi, sostanzialmente stiamo tenendo, probabilmente scaricano meno merci i terminalisti, ma noi teniamo visto che lavoriamo sul vettore, ci occupiamo di circa 22 navi al giorno».
Sono uscite da poco le modifiche al Codice della navigazione, cosa cambierà per voi?
«Riguarderà proprio le nuove leve che non saranno immediatamente ormeggiatori. Per essere iscritti all’albo e al registro dovranno fare degli step con degli esami. Sto ancora leggendo la documentazione ma credo che ci vogliono circa 5 anni per diventare Ormeggiatore effettivo. Per chi invece  è già iscritto all’albo deve solo fare la formazione continua che stiamo già facendo da dieci anni. Per noi non cambia nulla, cambia solo per i nuovi. Anche per il bando cambiano alcune cose come la presenza di un esperto di inglese tecnico. Inoltre il nuovo Codice della navigazione prevede la possibilità di costituire Ati (associazione temporanea d’impresa), una scelta che noi abbiamo già fatto come cooperativa 15 anni fa con gli Ormeggiatori di Venezia e Chioggia per aiutarci nel caso di bisogno. È un passo importante che è stato recepito anche dalle Capitanerie: un porto piccolo o che sia in difficoltà per la mancanza di attrezzature può così usufruire del personale e/o dei  mezzi degli altri ormeggiatori.  Cosa che stiamo già facendo già da 15 anni con il rigassificatore di Chioggia che richiede 8 persone all’ormeggio e 2 barche. Ma al porto di Chioggia gli ormeggiatori sono solo 5. Nessuno dei tre era in grado di prendere il lavoro da solo quindi ci siamo costitituiti in Ati». 
Gli escavi vi stanno creando problemi al lavoro?
«E’ più impegnativo, le condizioni  in cui operiamo non sono quelle di tutti i giorni , ci vuole più personale, più attenzione, guardiamo molto la sicurezza insieme alla Capitaneria visto che lavoriamo vicino a dei cantieri. Poi vedremo se arriveranno navi più grandi».
Cosa comporterebbe dal vostro punto di vista l’arrivo di navi di maggior tonnellaggio?
«Stanno alzando tutte le banchine, a 2 metri dal livello dell’acqua. Anche la nuova banchina della penisola Trattaroli sarà a 4-4.5 m. dal livello del mare sarà più impegnativo dal punto di vista fisico ma anche dei mezzi e delle persone da impiegare. Abbiamo dei pick up con verricelli e ganci di traino ma non saranno sufficienti per navi di determinate dimensioni. Vediamo quali soluzioni trovare e quali investimenti affrontare».
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