La situazione nei territori
Nel bolognese la criticità maggiore delle ultime ore riguarda la riattivazione di una frana a San Benedetto Val di Sambro, in località Ca’ di Sotto. Il movimento franoso (si era attivato nel 1994) ha un fronte stimato di circa 700 metri. Sul posto, da ieri, i tecnici geologi dell’Agenzia regionale e l’esercito per una ricognizione, con il supporto dei Vigili del Fuoco in sorvolo sulla zona. Sono state installate torri faro per poter monitorare il movimento franoso anche di notte. Sempre sotto massima attenzione anche la Val di Zena, in particolare le condizioni del Laghetto dei Castori e di via Caurinzano a Pianoro. Si sta intervenendo, nel frattempo, sul Quaderna, tra Budrio e Medicina, per una piccola rotta che sversa acqua nei campi.
Prosegue, nel ferrarese, la vigilanza degli argini del Po e dei canali del Consorzio della bonifica ferrarese, a opera dei tecnici di Aipo e dei volontari. È iniziato lo svuotamento graduale del Cavo Napoleonico e sono cominciati i lavori di ripristino a Campotto (Argenta), la zona allagata dall’Idice con danni ingenti ai campi. La viabilità è regolare, non ci sono evacuazioni in corso.
Il volontariato di Protezione civile
Per quanto riguarda l’impiego del volontariato, sono in fase di rimodulazione le attività sul territorio, in base all’evoluzione delle necessità. Mentre a Bologna i pompaggi e gli svuotamenti di acqua sono terminati e le forze sono concentrate in operazioni di pulizie, l’impiego nel reggiano e nel parmense è ancora allo stadio precedente, dal momento che ci sono ancora aree allagate.
Ieri erano operativi sul territorio complessivamente 1.040 volontari. Circa 270 appartengono alle colonne mobili delle altre Regioni (Piemonte, Umbria, Trentino-Alto Adige, Lombardia, Campania, Friuli-Venezia Giulia, Lazio e Valle d’Aosta), a cui si aggiungono le colonne mobili delle organizzazioni nazionali del volontariato (altri 268 volontari) e quella della Regione Emilia-Romagna (circa 500 unità).
Gli evacuati
Trentuno le persone in carico al sistema pubblico di Protezione civile. Gli evacuati, anche desunti dalle ordinanze dei Comuni, sono 2.973, di cui 1.147 nel bolognese e i restanti tra il parmense (190) e il reggiano (circa 1.636).
La nuova allerta
Per la giornata di domani sono previste precipitazioni anche a carattere di rovescio temporalesco, in spostamento da sud verso nord, più intense e persistenti sulle zone del crinale appenninico centro-occidentale. Le precipitazioni potranno causare, nelle attuali condizioni di saturazione dei suoli, nuovi incrementi dei livelli idrometrici su tutti i bacini già interessati dalle piene precedenti, con livelli superiori alla soglia 2 o prossimi alla soglia 3 sul settore centrale della regione. Saranno possibili fenomeni franosi, ruscellamenti lungo i versanti e rapidi innalzamenti dei livelli idrometrici nel reticolo minore, più diffusi nel settore centro-occidentale. Nell’area collinare bolognese prosegue la particolare vulnerabilità dei versanti per le intense precipitazioni dei giorni precedenti, delle aree urbanizzate e della rete stradale per presenza di detriti. La criticità idraulica arancione sulle pianure centro-orientali rivierasche di Po è riferita al transito della piena, in attenuazione, con livelli superiori alle soglie 2.