Maggio in musica in Romagna, dal rock al jazz al folk, il meglio delle rassegne del territorio

Emilia Romagna | 01 Maggio 2025 Cultura
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Elena Nencini
Aria di primavera si sente nell’aria e tra locali chiusi e spazi aperti si comincia a intravedere l’estate e la possibilità di concerti all’aperto. Il mese di maggio sarà quindi pieno di eventi musicali su tutto il territorio. In attesa dei grandi concerti estivi che animeranno la riviera romagnola.

RAVENNA JAZZ
Sono 12 i concerti per la 52a edizione di Ravenna jazz, la manifestazione  che si terrà dal 2 al 12 maggio, a Ravenna, ma non solo. Sarà Joe Barbieri, con il progetto «Vulío», ad aprire Ravenna Jazz, venerdì 2 al Mama’s Club dove il cantautore e chitarrista napoletano si esibirà insieme a Nico Di Battista e Oscar Montalbano in una personale rilettura della canzone classica napoletana. Ravenna jazz è un viaggio musicale senza confini, che mette in dialogo il Sudafrica e Napoli, la Francia e Chicago, la Gran Bretagna e New Yor. Grandi nomi e giovani promesse, produzioni orchestrali imponenti e sperimentazioni intimiste. Simbolo di questo ecumenismo geografico è il francese Richard Galliano, star del jazz musette che riunisce cultura europea e argentina. Gli faranno eco il prodigioso revival del jazz gitano della svizzera-newyorkese Tatiana Eva-Marie, le sfumature moderniste dell’astro nascente Léon Phal, i colossi del drumming jazzistico Mark Guiliana e Famoudou Don Moye, la scorribanda boogaloo di Mauro Ottolini, le voci dalle più diverse inclinazioni di Karima, Hugh Coltman, e dei Baraonna (ospiti dell’Italian Jazz Orchestra). Ravenna Jazz ospita anche il gran finale dell’iniziativa didattica “Pazzi di Jazz”.

MUSICA NELLE AIE
Si riconferma il format di La musica nelle Aie, la manifestazione che si svolge venerdì 9, sabato 10 e domenica 11 maggio a Castel Raniero, ed amplia le proprie collaborazioni. Concerti, escursioni, incontri culturali, laboratori per bambini e gastronomia romagnola contraddistingueranno le tre giornate  che uniscono il verde, la musica folk e la sostenibilità. Venerdì 9 si inaugura con il concerto per i 30 anni del Mei, dalle 21 al campo sportivo c’è Alvio Focaccia con un omaggio a Celso Argnani, la Gen Z del Liscio Santa Balera e il country-rock di Fratelli & Margherita. Sabato 10 alle 17.30 all’Aia della Contemplazione, concerto della Corale San Pier Damiani. Alle 16 nel Prato della colonia torna Romagna in Fiore, a cura di Ravenna Festival con Martino Chieffo e i Modena City Ramblers, per una celebrazione dell’antifascismo in occasione degli 80 anni dalla Liberazione. Cuore pulsante del festival sarà il concorso musicale, che da oltre vent’anni coinvolge musicisti folk provenienti da tutta Italia. L’appuntamento è domenica 11 maggio, a partire dalle 14 con venti gruppi musicali provenienti da tutta Italia. www.musicanelleaie.it. 

ROMAGNA IN FIORE
Nove appuntamenti musicali in altrettante località della Romagna: la manifestazione nata come appendice di Ravenna Festival nel 2024 per aiutare i territori più duramente colpiti dall’alluvione dell’anno precedente ritorna con le stesse modalità allargandosi sul territorio. Dal 10 maggio al 2 giugno, eventi pomeridiani, a partire dal concerto dei Modena City Ramblers all’ex colonia di Castel Raniero. Si ritorna a Faenza, Riolo Terme e Ravenna, raggiungendo Bagnacavallo (la cui frazione di Traversara è diventata simbolo della forza distruttiva delle acque lo scorso autunno), Modigliana, Mercato Saraceno, Forlì, Castel Bolognese fino a Borgo Tossignano presso Imola, così allargando lo sguardo ai territori emiliani, anch’essi drammaticamente interessati dagli eventi. Sul palco artisti italiani e internazionali dalla sensibilità green come Raphael Gualazzi, I Patagarri, Quintorigo con John De Leo, Ernst Reijseger & Cuncordu e Tenore de Orosei, PFM, Savana Funk, Fatoumata Diawara, Baba L’ Bluz, Noa, Martino Chieffo, Coro a Coro e Rachele Andrioli. Lunedì 2 giugno la rassegna si conclude a Riolo Terme con la cantautrice, poetessa e attivista israeliana Noa, preceduta in scena dal Coro a Coro guidato da Rachele Andrioli. 

FAENZA ROCK
La 39ª edizione di Faenza Rock, la manifestazione canora dedicata ai giovani talenti del territorio, nata dall’iniziativa di padre Albino Varotti, giovedì 15 maggio propone un’anteprima al Cinema Sarti con la prima assoluta del film “One to One”, dedicato a John Lennon e Yoko Ono, accompagnata da una lezione rock sulla storia della celebre coppia artistica, a cura di Giordano Sangiorgi. Le finali di Faenza rock si svolgeranno venerdì 16 e sabato 17 maggio al Piccadilly Club di Faenza. Il 16 maggio si esibiranno Dead Chicken, Cassandra’s Lies, Bubba’s Brigada, Cesco, Leandro Pallozzi & I Vecchi Draghi, Sidstopia, Stefano Ferrioli, Steven in the Forest, Soundcheck, Altroego e Spicy Knots, EMT. Il 17 maggio sarà la volta di Effigy, Samu, No Longer Player, Enea, Maddy, Ironoia, Nicola Boni, Wave e Morgana. Il vincitore avrà l’opportunità di partecipare al Mei 2025 – Meeting delle Etichette Indipendenti, in programma a Faenza dal 3 al 5 ottobre. 

VOCI DALLA PALESTINA
Se Ravenna Festival vuole dare voce a tutte le musiche e le voci della terra quest’anno, grazie alla collaborazione con il Festival delle Culture, apre a quattro concerti con artisti palestinesi. Il primo si è tenuto il 24 aprile con Rasha Rasha Nahas, giovane vocalist e chitarrista, ma Voci e musiche dalla Palestina prosegue dal 23 al 25 maggio, al Teatro Alighieri, con Kamilya Jubran, i 47Soul e Bashar Murad. Una collaborazione tra le due istituzioni che si è estesa anche a Romagna in fiore per l’appuntamento alla Torraccia di Ravenna, che domenica 1 giugno accoglierà una “grande festa africana” in due concerti – quelli della cantautrice maliana Fatoumata Diawara e della band franco-marocchina Bab L’ Bluz. L’ibridazione dei linguaggi, l’ubiquità culturale, la dialettica di tradizione e innovazione  sono gli elementi che contraddistinguono la musica palestinese odierna. Figura carismatica, già voce principale dei Sabreen, pionieristico gruppo palestinese di Gerusalemme Est, Kamilya Jubra (venerdì 23) ha aperto la sua ricerca alla sperimentazione anche radicale; oggi è un’influenza decisiva per molti protagonisti della scena mediorientale grazie all’ibridazione fra tradizione classica araba, musica popolare palestinese, improvvisazione ed elettronica. Sono gli inventori dello shamstep – che combina musica da strada, influenze funk, hip-hop e rock, in un mix di arabo e inglese – i 47Soul (sabato 24), composto da musicisti di diversa provenienza ma tutti di origine palestinese. Sono uno dei gruppi arabi di punta sul piano internazionale. Figlio di Said Murad fondatore dei Sabreen, Bashar Murad (domenica 25) è invece un cantautore e regista il cui ironico pop cosmopolita sfida gli stereotipi e illumina questioni sociali, incluse tematiche LGBTQ+.
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