IL TESSITORE DEL VENTO / Anatomia di un omicidio 2, le candidature

Guido Tampieri - Dicono che si parla troppo di candidature. Sembra una brutta cosa, invece è importante farlo? I programmi sono fumo, il confronto è pura propaganda (a sentire Renzi, Letta vorrebbe alzare le tasse a tutti ma non è vero) mentre chi mandiamo in Parlamento a rappresentarci, la sua integrità, le sue idee, la sua intelligenza, la sua onestà critica, è sostanza. Stiamo parlando delle persone cui affidiamo i nostri destini, stiamo parlando degli “eletti”.

Per cercare di arginare l’ascesa della destra ho disposto l’animo a votare quel che resta di un centrosinistra, ma fatico ogni volta di più a farmi rappresentare da persone di modeste attitudini, spesso distanti dai miei pensieri e dalle mie sensibilità. Vecchi, giovani, uomini, donne, indigeni o paracadutati, non è questo il problema principale.

Nel corso degli anni ho votato con appassionata convinzione Giovanna Bossi Maramotti, Elsa Signorino, Anna Finocchiaro. Ho votato donna e, assieme, qualità politica e culturale. Come mi sarebbe piaciuto fare anche questa volta. Cancellate le primarie senza nemmeno recitare il de profundis, un potenziale elettore deve acquistare a scatola chiusa. Col rischio di trovarvi dentro, non solo a Roma, un po’ di tutto, compresi i batteri dell’opportunismo e della complicità. Vanamente denunciati da Barca e Zingaretti. 

Non credo che nel Pd ci sia, come sostiene la destra, una questione morale, ma una questione politica e partecipativa si. Sembrate pensare che i consensi alla sinistra vengano da sé ma non è così: non offrire al Paese il meglio, non cercarlo nemmeno contribuisce a rendere inattrattiva la sua offerta politica. So che negli altri partiti ci sono maneggi peggiori. Ma non è per loro che devo votare.