Faenza, il primario di Allergologia Cortellini:«I vaccini sono sicuri, l’arma migliore contro il Covid»
Fabrizia Montanari - «I vaccini sono sicuri, sono l’arma migliore che abbiamo per sconfiggere il Covid-19, non c’è dubbio. Chi ha le allergie più diffuse (pollini e graminacee), può fare i vaccini. Per eventuali allergie a farmaci, sarà il medico a dare le disposizioni adeguate al singolo caso». Anche il professor Gabriele Cortellini, primario di Allergologia all’ospedale di Faenza per l’Ausl Romagna, cerca di fare ulteriore chiarezza e tranquillizzare sull’utilizzo dei vaccini anti-Covid-19.
Professor Cortellini, da quanto tempo ha preso in carico l’ambulatorio di allergologia di Faenza?
«L’incarico di responsabilità della struttura semplice interdipartimentale di Allergologia della Romagna parte per me da luglio 2020. Nell’ambulatorio di Faenza lavorano in particolare le dottoresse Francesca Emiliani e Serena Liberati».
Quanti pazienti vede mediamente in un anno?
«La struttura in Romagna valuta circa 10.000 pazienti per anno».
I pazienti con le allergie più diffuse (pollini e graminacee o ambientali in genere e cibi) possono fare il vaccino anti-Covid?
«Certamente sì».
Ed eventualmente con quali accorgimenti?
«Le linee guida delle società allergologiche italiane (Aaiito e Siaaic) indicano in pazienti con precedenti anafilattici severi da alimenti o con asma grave semplici accorgimenti quali una maggiore attesa in ambulatorio dopo la vaccinazione, una premedicazione se utile e la esecuzione del vaccino in condizioni di buon controllo dell’asma (verificabile ai normali controlli pneumologici ed allergologici). I medici vaccinatori che operano nei centri della nostra Azienda, come anche i medici di famiglia, sono informati e ben preparati per tali procedure».
Chi invece è allergico a qualche farmaco come l’aspirina o gli antibiotici?
«Precedenti allergici severi, a rischio vita e quindi rari, in particolare per farmaci iniettabili vengono valutati dai medici che eseguiranno la vaccinazione. In presenza di fattori di rischio significativi viene richiesta la consulenza allergologica».
La casistica medica dice che si può essere allergici non ai vaccini in sé, ma a singole componenti: come si può fare a sapere se si rischiano reazioni?
«I componenti di alcuni vaccini, quali il polisorbato ed il polietilenglicole, possono essere responsabili di alcune rare reazioni allergiche. Va tuttavia specificato che si tratta di componenti molto comuni, presenti per esempio in alcuni lassativi che frequentemente contattiamo senza alcun problema e che sono causa di reazioni solo in rarissimi casi. Di norma la tollerabilità di precedenti vaccinazioni è un ottimo indicatore circa la sicurezza di questo vaccino».
Lo shock anafilattico da vaccini è un evento possibile? In che misura?
«La anafilassi è possibile, ma per fortuna assai rara e in particolare non superiore in frequenza agli eventi anafilattici causati da altri comuni vaccini, per esempio l’antinfluenzale. In particolare il Center for Disease Control and Prevention americano specifica che i casi sono rarissimi (4 per milione di dosi somministrate) analogamente ad altri vaccini ben noti quali appunto l’antinfluenzale».
Qualche pediatra suggerisce l’opportunità di vaccinare al più presto anche i giovani sull’esempio inglese: lei è d’accordo?
«Il ministero della Salute ha a mio avviso correttamente scelto di partire dalle categorie “fragili”. Questa arma formidabile per contrastare la pandemia, ovvero i vaccini di cui disponiamo, deve essere usata per prima nelle persone a maggior rischio di complicanze e di ricovero che sono appunto gli anziani».
In questi giorni si sentono molte notizie allarmanti: sono giustificate, secondo lei?
«Ritengo che l’atteggiamento di Aifa (Agenzia italiana del farmaco) di divieto di utilizzo temporaneo del vaccino ad adenovirus in attesa di pronunciamento (atteso per giovedì, a setteserequi già stampato) di Ema (agenzia europea del farmaco) sia una procedura del tutto corretta e prudente nei confronti della popolazione, ma l’esempio dell’Inghilterra ove le vaccinazioni continuano con AstraZeneca con 10 milioni circa di persone vaccinate mi sembra molto tranquillizzante».
Cosa ci può dire per fare un po’ di chiarezza e tranquillizzare le persone?
«Abbiamo passato tempi bui nel lockdown dello scorso anno e la forza d’animo di tutti noi ci ha aiutati nel combattere questa guerra, allora priva di prospettive certe, contro la pandemia. Ora abbiamo, grazie ai vaccini, l’arma che ci potrà permettere di vincere questa guerra, se manteniamo un atteggiamento di fiducia verso la nostra sanità».